I restauri alla Ruggero Settimo e alla Cavallerizza a Palermo sono stati completati con successo. Grazie alla collaborazione tra l’Esercito Italiano e la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali del capoluogo siciliano, è stato possibile recuperare cinque affreschi rinvenuti sulle pareti dell’ingresso della sala della Congregazione dell’Immacolata nell’ex convento di San Francesco di Paola, ora caserma Ruggero Settimo.
Inoltre, i lavori di recupero della “Cavallerizza” di Palazzo dei Normanni sono stati portati a termine. Questo spazio, ubicato all’interno del bastione che accoglie i giardini pensili dell’Assemblea regionale siciliana e attualmente in uso al Comando militare Esercito “Sicilia”, è stato riqualificato e trasformato in un salone monumentale per le conferenze.
L’assessore regionale ai Beni Culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni civili e militari per il recupero dei beni culturali. Le decorazioni storiche e artistiche recuperate nell’ex convento di San Francesco rappresentano un importante valore storico e artistico.
Le scene raffigurate nella Caserma Ruggero Settimo rappresentano momenti della passione e resurrezione di Cristo, come Gesù nell’orto degli ulivi e la Pentecoste. Il recupero della Cavallerizza del Palazzo Reale è stato realizzato grazie al progetto redatto dalla Soprintendenza e ha permesso di valorizzare gli spazi, con il rinvenimento di una pavimentazione cinquecentesca e il consolidamento delle pareti.
I lavori sono stati finanziati con 720 mila euro dalle risorse del “Piano sviluppo e coesione 2014-2020” della Regione Siciliana e hanno riguardato anche l’adeguamento energetico dell’edificio e la collocazione di nuovi infissi in legno. Gli interventi hanno portato al rinvenimento di tracce di pavimentazione preesistente durante gli scavi archeologici all’interno della Cavallerizza.
La Soprintendente di Palermo, Selima Giuliano, ha evidenziato che grazie a questi interventi è stato possibile consolidare le strutture, recuperare l’autenticità del luogo e migliorarne l’accessibilità, arricchendo l’offerta culturale della città con un bene storico riportato all’antico splendore.