I carabinieri del N.I.P.A.A.F. del gruppo carabinieri forestale di Reggio Calabria hanno condotto l’operazione “fata verde” che ha portato alla scoperta di un’associazione a delinquere finalizzata alla produzione di sostanze stupefacenti, simulando la coltivazione di canapa sativa. L’organizzazione aveva sede nei comuni di Taurianova, San Procopio e Sant’Eufemia di Aspromonte, e coinvolgeva soggetti delle cosche di ‘ndrangheta delle province di Reggio Calabria e Catanzaro.
Le indagini hanno permesso di individuare i finanziatori e i supervisori della coltivazione, nonché i membri dell’organizzazione con le relative “quote parte” dei proventi derivanti dalla vendita della droga. Altri individui venivano assunti di volta in volta per compiti di vigilanza e manovalanza, spesso senza precedenti penali e pronti a prendersi le responsabilità in caso di intervento delle forze dell’ordine.
Gli arrestati non si sono arresi neppure dopo i vari controlli delle forze di polizia, riavviando veloce la produzione di droga. Simulavano la legalità delle coltivazioni di canapa con trucchi e raggiri per eludere i controlli delle autorità.
Durante un controllo amministrativo uno dei titolari dell’attività agricola, istruito dai sodali, ha provato a mostrare documenti falsi per dimostrare la legale sussistenza della sua azienda, ma gli esami condotti dai carabinieri hanno confermato la natura illegale delle piante.
L’operazione ha portato all’arresto di diversi soggetti e al sequestro di 70 kg di marijuana già pronta per la vendita. Le misure cautelari sono state emesse dal G.I.P. di Reggio Calabria e comprendono anche divieti di dimora nel territorio calabrese.
L’uso di sostanze stupefacenti ha effetti deleteri sulla salute, inclusa l’alterazione della capacità di giudizio. Sono stati impiegati circa 60 carabinieri forestali per l’operazione, provenienti dalle regioni Calabria e Sicilia, insieme ai militari del comando provinciale di Reggio Calabria.