La Corte d’Assise d’Appello di Bologna conferma l’ergastolo per Paolo Bellini: una sentenza che risuona di giustizia dopo 44 anni
Bologna – Dopo sei ore di deliberazione, la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, imputato per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna. L’attacco terroristico, che causò la morte di 85 persone e oltre 200 feriti, continua a essere uno dei drammi più dolorosi della storia italiana recente.
Bellini è stato accusato di aver partecipato all’attentato insieme agli ex NAR Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini, già condannati come esecutori materiali, oltre a Gilberto Cavallini, condannato anch’egli all’ergastolo per concorso nella strage. Il verdetto coinvolge anche Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, identificati come mandanti e finanziatori dell’attentato, ma non più imputabili per decesso.
Oltre all’ergastolo per Bellini, sono state confermate la condanna a sei anni per depistaggio all’ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel e quella a quattro anni per false informazioni al pubblico ministero a Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli a Roma. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro un massimo di 180 giorni.
La sentenza è stata accolta con un senso di sollievo e giustizia da parte delle autorità e dei legali delle vittime. Andrea Speranzoni, capo dei legali di parte civile, ha sottolineato la gravità della vicenda: "Questa sentenza non solo colpisce Bellini, ma evidenzia le connivenze istituzionali che hanno tentato di sabotare la democrazia." Speranzoni ha poi aggiunto: “Abbiamo potuto aprire un nuovo squarcio di verità su questa vicenda”, rimarcando come i tradimenti istituzionali illustrati dal processo debbano essere un monito per il futuro.
Federica Mazzoni, presente in rappresentanza del Comune di Bologna, ha espresso soddisfazione per la sentenza: "Ora sappiamo ancora di più chi è stato e chi ha voluto la strage fascista del 2 agosto 1980. Abbiamo ancora più giustizia e verità". Mazzoni ha ringraziato avvocati e procura per il loro instancabile lavoro a fianco delle vittime e delle loro famiglie.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha commentato con parole di speranza e determinazione: "Una sentenza importantissima che ci avvicina ancora di più alla verità su quello che è realmente accaduto il 2 agosto 1980. Condividiamo con i familiari delle vittime e con tutta la città di Bologna la soddisfazione per questa conferma in appello."
Questo verdetto non rappresenta solo una vittoria giudiziaria, ma un passo significativo verso la verità e la giustizia su uno degli eventi più tragici e oscuri della storia italiana, mantenendo viva la memoria delle vittime e consolidando il contrasto a qualsiasi forma di terrorismo e sabotaggio istituzionale.