Mistero sulla morte di Alex Marangon: parla la famiglia
Un’amarezza crescente
BOLOGNA – Un’amarezza che si amplifica giorno dopo giorno. Sono ormai trascorse due settimane dalla morte di Alex Marangon, il giovane di 25 anni trovato senza vita nel Piave il 2 luglio scorso, e i suoi genitori esprimono una delusione profonda per l’andamento delle indagini. "Ci sentiamo presi in giro", affermano i genitori in un’intervista a Repubblica. La loro frustrazione deriva non solo dalla mancanza di risposte concrete, ma anche dal silenzio di chi ha partecipato al raduno sciamanico presso l’abbazia di Vidor, durante il quale il giovane ha perso la vita.
Un’indagine controversa
Secondo i genitori di Alex, le indagini si stanno focalizzando esclusivamente sull’ipotesi di una caduta accidentale, possibilità che loro considerano altamente improbabile. "L’abbazia non è stata sequestrata, i nomi dei partecipanti non sono stati presi e i sopralluoghi sono iniziati con grande ritardo", denunciano Sabrina e Luca, spiegando che molte delle procedure investigative fondamentali sono state trascurate.
Il mistero di un rito "tosto"
Quel weekend, Alex aveva partecipato a un evento denominato "Musica e medicina", durante il quale, secondo i genitori, era previsto qualcosa di "speciale e tosto". "Il costo elevato dell’evento (200 euro a notte) e le precedenti esperienze di Alex con cerimonie simili suggeriscono che ci fosse qualcosa di diverso questa volta", spiegano. Alex aveva già assunto in passato ayahuasca e il veleno della rana amazzonica Kambo, sostanze note per i loro effetti psichedelici e fortificanti.
Una richiesta di verità
"Vorremmo che gli organizzatori ci dicessero davvero che cos’hanno fatto e che cos’hanno assunto", affermano i genitori, invitando chiunque abbia partecipato al rito a sottoporsi a un esame del capello per determinare le sostanze ingerite. La loro richiesta non è solo per ottenere giustizia, ma anche per capire se la morte del loro figlio sia legata all’assunzione di queste sostanze o ad altre circostanze specifiche della serata.
Critiche alle autorità
"Siamo perplessi perché sembra che si cerchino solo le prove di una caduta accidentale", dichiarano Sabrina e Luca, sollevando dubbi sulle indagini svolte finora. L’autopsia ha evidenziato forti colpi alla testa, ferite e costole rotte, inizialmente facendo ipotizzare un pestaggio. Tuttavia, la teoria della caduta ha successivamente preso piede, nonostante la mancanza di prove concrete.
Un appello disperato
"Vi preghiamo, fateci sapere cos’è successo quella notte", è l’accorato appello dei genitori, profondamente afflitti dal fatto che nessuno dei partecipanti al rito abbia fornito spiegazioni, neanche in forma anonima. Le testimonianze raccolte sono vaghe e contraddittorie, e la famiglia di Alex si sente abbandonata nel suo dolore. "Alex era sincero e schietto" affermano con fermezza, indignati dalla possibilità che il figlio venga dipinto in modo diverso.
Una morte che resta un mistero
Alla luce delle prove raccolte finora, la morte di Alex Marangon resta avvolta nel mistero. La famiglia continua a cercare risposte in un mare di silenzi e mezze verità, sperando che un giorno possa emergere la verità su cosa è realmente accaduto quella fatidica notte.