Giornalista aggredito: scovati due membri di CasaPound

Aggressione a Giornalista: Identificati due militanti di CasaPound

Il ministro Piantedosi: "Non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice"

TORINO – Importanti sviluppi nella vicenda dell’aggressione al giornalista Andrea Joly de La Stampa. Gli agenti della Digos della Questura di Torino hanno identificato due presunti autori dell’attacco violento avvenuto in via Cellini. I militanti di CasaPound coinvolti facevano parte di un gruppo di simpatizzanti che, durante una festa con fumogeni e fuochi d’artificio presso il circolo Asso di Bastoni, si sono scagliati contro Joly con calci e pugni.

Per gli autori dell’atto violento si prevede una denuncia per lesioni personali aggravate. L’aggressione è riconducibile a reati commessi "per agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" con finalità di "discriminazione o odio etnico, nazionale, razziale o religioso".

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso gratitudine alla Questura di Torino per l’identificazione rapida dei sospettati. "Sono grato alla Questura di Torino per aver tempestivamente identificato due individui fortemente sospettati di essersi resi protagonisti dell’aggressione al giornalista della Stampa. La loro posizione ora è al vaglio della Autorità Giudiziaria," ha dichiarato il ministro. Piantedosi ha inoltre sottolineato che nel Paese e sotto il suo governo, "non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice, soprattutto se perpetrata con finalità discriminatorie o ai danni di soggetti fragili o di chi svolge particolari e fondamentali funzioni."

La presenza delle forze dell’ordine e l’attenzione delle autorità sulla vicenda confermano l’impegno nel contrastare ogni forma di violenza e discriminazione nel paese. L’incidente solleva preoccupazioni circa il clima di impunità che, secondo alcune voci politiche, potrebbe incoraggiare atti simili. La comunità giornalistica e le autorità vigilano attentamente su simili episodi, sottolineando l’importanza di proteggere chi svolge un ruolo cruciale nella diffusione delle informazioni.

La notizia dell’aggressione aveva subito scosso l’opinione pubblica, provocando reazioni di condanna da parte di vari esponenti politici. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito l’azione come "un atto di violenza che condanno fermamente," mentre la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha espresso preoccupazione per "il clima di impunità" che sembra favorire tali atti.

Continuano le indagini per chiarire ulteriormente le dinamiche dell’aggressione e per individuare eventuali altri responsabili. La speranza è che episodi di questo tipo non si ripetano e che venga garantita maggiore sicurezza a chi, come Andrea Joly, svolge ogni giorno il proprio lavoro con dedizione e rischio.