Giornalista aggredito a Torino: identificati due militanti di CasaPound
Torino, 22 luglio 2024 – Due militanti di CasaPound sono stati individuati dalla Digos e dalla Polizia di Stato come i presunti autori dell’aggressione subita dal giornalista Andrea Joly. L’episodio è avvenuto all’esterno di un locale torinese frequentato da circoli di estrema destra, noto come "Asso di Bastoni".
Il pestaggio, denunciato come lesioni personali aggravate, ha sollevato un’ondata di indignazione. Le autorità hanno infatti contestato ai due militanti l’aggravante del reato commesso "per agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" che promuovono discriminazione e odio etnico, nazionale, razziale o religioso.
Il giornalista di La Stampa, Andrea Joly, ha subito minacce e percosse mentre tentava di allontanarsi dal luogo dell’accaduto. In un video girato dallo stesso Joly e poi diffuso dal quotidiano torinese, si sentono le intimazioni degli aggressori che lo costringevano a consegnare il cellulare. Le immagini riportano anche la scena concitata del pestaggio.
Il circolo "Asso di Bastoni" ha offerto una versione diversa dei fatti. Secondo quanto dichiarato, Joly non si sarebbe identificato come giornalista: "Faceva foto e video a minorenni, gli è stato chiesto chi fosse. Non si è identificato come giornalista ma, anzi, ha spintonato dei ragazzi creando un battibecco". Questa affermazione è stata riportata da diverse testate giornalistiche.
Il video pubblicato da La Stampa mostra chiaramente il pestaggio. Tre individui circondano Joly, lo colpiscono e lo trascinano a terra. Un quarto aggressore, con la testa rasata, si avvicina e lo calcia selvaggiamente, mentre da una finestra si sente l’urlo: "lasciatelo".
L’episodio ha destato preoccupazione non solo per la violenza subita dal cronista, ma anche per il contesto ideologico che sembra aver alimentato tale atto. La libertà di stampa e il diritto all’informazione sono valori fondamentali che non possono essere calpestati senza conseguenze. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso per assicurare che episodi del genere non si ripetano.
In attesa di ulteriori sviluppi sulle indagini, la comunità giornalistica e civile esprime solidarietà ad Andrea Joly e si stringe attorno a lui in questo momento difficile.