Delitto Paganelli: Esperta Denuncia i Media per Istigazione all’Odio contro i Testimoni di Geova
Nella cornice dell’omicidio di Pierina Paganelli, i media italiani sono sotto accusa per le modalità con cui hanno trattato il caso. La psicologa delle religioni Raffaella Di Marzio, direttrice del Lirec, denuncia un’eccessiva e scorretta enfatizzazione del legame della vittima con la comunità dei Testimoni di Geova.
"È istigazione all’odio e lo segnaleremo all’Osce," afferma categoricamente Di Marzio. La preoccupazione nasce dal fatto che la stampa ha suggerito un legame tra l’omicidio e le dinamiche interne alla congregazione religiosa, senza fornire prove concrete a supporto di tali insinuazioni.
Di Marzio critica duramente l’ipotesi che "il presunto amante della nuora Manuela" abbia agito per il timore che Pierina potesse rivelare tutto alla congregazione, scatenando gravi ripercussioni. "Non ci sono prove che colleghino la comunità dei Testimoni di Geova all’omicidio," sottolinea l’esperta, aggiungendo che questo tipo di narrazioni non fanno altro che alimentare l’odio.
"Se Pierina fosse stata uccisa al ritorno dalla messa domenicale, avrebbe importato a qualcuno?" si domanda retoricamente Di Marzio, evidenziando come la stessa vicenda avrebbe potuto essere trattata diversamente se fosse accaduta in un contesto cattolico.
Secondo la psicologa, la descrizione fatta dai media di una sorta di "processo pubblico" all’interno della congregazione non tiene conto delle dinamiche reali: "La persona che pensa di aver commesso un peccato viene accolta privatamente dagli anziani, esattamente come avviene nella confessione cattolica." Di Marzio insiste che queste narrazioni sono inventate e prendono spunto da ex membri della comunità con sentimenti di astio.
"Manuela Bianchi, a gennaio 2024, tra le lacrime in una trasmissione tv, ha dichiarato di aver lasciato la congregazione per gli effetti che la narrazione di questa vicenda ha avuto sui suoi fratelli spirituali," prosegue la direttrice del Lirec. La giovane nuora della vittima ha spiegato di aver parlato della sua relazione con il presunto amante solo con gli anziani della congregazione, contrariamente a quanto insinuato dai media.
L’impatto di queste falsità ha avuto gravi conseguenze: "Manuela ha subito una vera e propria violenza psicologica," denuncia Di Marzio, aggiungendo che i Testimoni di Geova non hanno l’abitudine di discutere vicende personali di fronte a tutta la congregazione.
Il caso Paganelli ha dunque rivelato non solo un grave atto criminale, ma anche l’influenza distorta che i media possono avere sull’opinione pubblica, suscitando preoccupazioni legittime sulla rappresentazione dei gruppi religiosi. Con la segnalazione all’Osce, il Lirec intende far luce su questi comportamenti, sperando in un trattamento più equo e fondato sui fatti per tutte le comunità di fede.