Caso Joly: La Russa condanna gli aggressori, ma sottolinea “Non era lì per caso”
Torino, 23 luglio 2024 – In occasione della Cerimonia del Ventaglio a Palazzo Madama, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è intervenuto sulla vicenda riguardante Andrea Joly, il giornalista di La Stampa aggredito fuori dal circolo Asso di Bastoni a Torino. La Russa ha espresso una “condanna totale e senza giustificazioni” per i responsabili del pestaggio, appartenenti al movimento Casapound, ma ha anche invitato i giornalisti a prestare maggiore attenzione.
“Da parte mia c’è l’assoluta e totale condanna per l’aggressione del giornalista de La Stampa a Torino da parte di alcuni esponenti di Casapound. Detto questo, ritengo che ci vorrebbe più attenzione da parte dei giornalisti nell’uso di questi metodi, visto che ho sentito che il giornalista non si era dichiarato. Ma questo non giustifica la violenza,” ha dichiarato La Russa.
Durante il suo intervento, il presidente del Senato ha sottolineato più volte che non stava giustificando l’azione violenta, ribadendo che “non credo però che il giornalista passasse lì per caso”. Questa dichiarazione ha suscitato numerose reazioni, mettendo in risalto la complessità del tema della sicurezza dei giornalisti e del loro lavoro sul campo.
Sollecitato dai cronisti riguardo al futuro di Casapound dopo l’aggressione, La Russa ha preferito non esporsi troppo, precisando: “Non tocca a me decidere” sull’eventuale scioglimento del movimento. Ha infatti spiegato che esiste una legge specifica e un percorso che devono essere seguiti, aggiungendo: “Lo scioglimento è una cosa seria, che va oltre il singolo episodio”.
In conclusione, La Russa ha affermato: “Casapound? Può esserci una valutazione, quando la faranno, la leggerò”, lasciando intendere che la questione richiede tempo e riflessione.
Il caso di Andrea Joly ha acceso i riflettori sugli atti di violenza contro i giornalisti e ha posto nuove domande sulla protezione di chi svolge questa professione, in una societĂ sempre piĂą turbolenta e polarizzata.
Un approfondimento sul caso rivela che tra i quattro indagati per le botte a Joly, figurano un ferroviere, un tassista e due aspiranti sindaco, combinando così elementi di diverse estrazioni sociali in un episodio che non cessa di destare preoccupazione e dibattito pubblico.
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