Olimpiadi: il Calcio come Sport Minore a Parigi 2024
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato: oggi si apre ufficialmente la XXXIII edizione delle Olimpiadi, e il calcio, lo sport più popolare al mondo, si presenta con una veste che molti considerano riduttiva. Gli incontri iniziali, Argentina-Marocco e Uzbekistan-Spagna, programmati per le 15, segnano l’inizio di una competizione che, nonostante l’alto profilo degli atleti, suscita poco entusiasmo tra gli appassionati.
All’interno del vasto panorama delle Olimpiadi, il calcio olimpico è considerato uno sport "quadriennale", un evento che si svolge ogni quattro anni ma che fatica a mantenere l’attenzione rivolta ad esso. La formula di questa competizione è in effetti deforme rispetto alla tradizionale e appassionante struttura del calcio professionistico. Con squadre costituite in gran parte da atleti Under 23 e solo tre giocatori "fuori quota", il torneo rappresenta una versione smussata del mondo calcistico, lontana dalla grandezza dei campionati mondiali.
Le modifiche alle regole sono state il risultato di un lungo processo diplomatico avviato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) nel secolo scorso. Fino al 1984, i calciatori professionisti non potevano partecipare e, successivamente, si è deciso di escludere quelli che avevano già preso parte ai Mondiali. Solo dal 1996, con decisioni che mantengono un certo margine di esclusione, si è aperta la porta agli atleti più giovani, ma il fascino di una vera competizione calcistica rimane innegabilmente assente.
Le partite, che si svolgeranno in sette città, tra cui Parigi, Marsiglia e Nizza, vedranno la partecipazione di 16 squadre suddivise in quattro gironi. Tuttavia, la composizione delle squadre rivela una mancanza di nomi illustri. A differenza del torneo femminile, che cerca di attrarre l’attenzione globale, le squadre maschili partecipano con pochi giocatori di rilevanza internazionale. Molti club hanno scelto di non concedere il permesso ai propri atleti, lasciando l’evento con un parterre di stelle sostanzialmente impoverito.
In questo contesto, l’interesse per il torneo maschile è ai minimi storici. Solo alcuni giocatori come Alexandre Lacazette, Nicolás Otamendi e Achraf Hakimi potrebbero attirare l’attenzione, ma la verità è che i nomi di richiamo scarseggiano. Le vacanze e i ritiri pre-stagionali rendono il torneo una sorta di appendice rispetto agli enormi eventi calcistici tradizionali.
Con l’avvio di questa competizione, il calcio olimpico potrebbe sembrare a molti una parentesi poco incisiva nel calderone delle belle prestazioni atletiche che caratterizzano le Olimpiadi. Chi avrà la pazienza e l’interesse di seguire un evento in cui il calcio è considerato uno sport minore? La risposta è probabilmente quella che molti si aspettano: gli appassionati potranno guardarlo, ma solo come un aperitivo in attesa che le vere emozioni calcistiche ritornino a dominare i campi da gioco.