Scampia in protesta: gli abitanti chiedono risposte dopo la tragedia del crollo
NAPOLI – Un coro di voci si è alzato nel pomeriggio di oggi a Napoli, dove gli abitanti delle Vele di Scampia sono scesi in piazza per chiedere azioni concrete e risposte dopo la tragica morte di tre persone, avvenuta a causa del crollo di un ballatoio lunedì scorso. “Le vele come carceri speciali”, recitava uno dei tanti striscioni sventolati durante il corteo, che ha preso avvio da piazza Dante e ha terminato la propria marcia in piazza Municipio.
Il clima di tensione è palpabile; “Il tempo è scaduto! Mo basta!” si legge su un grande striscione che ha guidato i manifestanti, i quali hanno chiesto una serie di misure urgenti, compresa la garanzia di casa, lavoro e servizi sociali. Il gruppo di protesta è stato organizzato dal Comitato Vele, il cui portavoce ha evidenziato la necessità di chiarire il futuro delle famiglie che, ora sfollate, si trovano a vivere un’ulteriore crisi dopo l’incidente mortale.
“Lo Stato si è dimenticato di Scampia”, ha denunciato una delle partecipanti al corteo, sottolineando la condizione di abbandono in cui versa l’area da lungo tempo. La manifestazione non ha solo sconvolto la routine quotidiana dei cittadini, ma ha anche avuto un momento di intensa emozione con un lungo applauso dedicato alle vittime: Roberto Abruzzo, Patrizia Della Ragione e Margherita Della Ragione, recentemente scomparse a causa della tragedia.
Omero Benfenati, esponente del Comitato Vele, ha chiarito l’importanza di questa giornata: “Questa è la giornata decisiva rispetto alla proposta che il Comune mette sul tavolo”. Riferendosi alla decisione, da parte dell’amministrazione comunale, di stanziarvi un milione di euro per l’autonoma sistemazione degli sfollati, si attende una risposta.
Tra le richieste avanzate c’è la continuazione del Piano Restart Scampia, un progetto di riqualificazione urbanistica e sociale che dovrebbe portare a nuove costruzioni per chi ha atteso un alloggio dignitoso per oltre vent’anni. “Siamo all’Università di Scampia e le famiglie sono esasperate”, ha dichiarato Benfenati, mettendo in evidenza l’urgenza di un piano di azione.
Le famiglie hanno trascorso una settimana nell’incertezza, con la speranza che le promesse di aiuto diventino realtà. La manifestazione ha rappresentato non solo un momento di protesta, ma anche una richiesta di dignità e rispetto per coloro che vivono in una delle aree più vulnerabili di Napoli.
Il corteo è giunto a conclusione, ma le voci degli abitanti delle Vele di Scampia rimangono forti e unite: “Aspettiamo una risposta, famiglie esasperate”. È chiaro che la lotta per un futuro migliore continua.