Tragedia a Scampia: il Comitato Vele risponde alle polemiche sulla partecipazione ai funerali
ROMA – La tragedia del crollo in un edificio di Scampia continua a far discutere, soprattutto in merito alla partecipazione ai funerali delle vittime. Il Comitato Vele, esprimendo la propria indignazione, ha pubblicato una nota in risposta alle critiche mosse sulla scarsa affluenza durante le esequie.
“È veramente surreale e grave la polemica che sta montando sulla stampa e che stanno cavalcando alcune formazioni politiche storicamente nemiche della città”, scrive il Comitato, riferendosi agli attacchi in merito all’assenza del “popolo delle Vele” e delle autorità locali. “Questa mancanza di rispetto dimostra una scarsa conoscenza del nostro territorio e delle sue dinamiche”, ha aggiunto, sottolineando che l’accusa di protesta per l’assenza dei membri del comitato è infondata.
La nota chiarisce che “il Comitato era presente e non ha mai nemmeno pensato di protestare nel giorno dei funerali”. Molti membri si sono recati sul posto, ma “era impossibile” rimanere seduti su sedie poste al sole, all’ombra di un’insolazione. “Le sedie erano di fuoco”, specificano, rivelando che alcuni si sono allontanati in cerca di ombra, mentre chi è rimasto ha tentato di seguire la cerimonia in condizioni difficili.
Un punto controverso è l’immagine diffusa che evidenzia le sedie vuote. “Pubblicare una foto di sedie vuote senza chiarire che dietro c’erano centinaia di persone all’ombra è profondamente scorretto”, hanno commentato. Il Comitato Vele ha poi difeso la presenza e l’impegno del proprio territorio, sottolineando che “Scampia era presente in una piazza che ha una grande capienza”, mostrando un forte legame con le vittime.
In chiusura, la nota del Comitato esprime un malcontento più ampio: “Se proprio si vuole fare la conta degli assenti, si dovrebbe guardare all’intellighenzia e alle più alte cariche dello Stato”. La critica si rivolge anche a chi ha utilizzato Scampia come mero simbolo. Con un chiaro invito a concentrarsi sul lutto, il Comitato evidenzia che per loro oggi non è il giorno delle polemiche, ma “è il giorno del dolore e dell’ultimo saluto a Roberto, Margherita e Patrizia”. La lotta per la loro memoria continua e, da domani, il Comitato tornerà in strada per difendere i diritti della comunità.
Questa situazione complessa e dolorosa pone in luce la fragilità delle dinamiche locali e il rispetto dovuto in momenti di grande lutto. La ferita lasciata da questa tragedia richiede unità e sensibilità, piuttosto che polemiche strumentali.