Il Venezuela sull’orlo della guerra civile: le proteste esplodono dopo la rielezione di Maduro
30 luglio 2024 – Il Venezuela si trova in una situazione di crescente tensione dopo la rielezione di Nicolás Maduro come Presidente della Repubblica. La conferma ufficiale del suo mandato ha scatenato proteste in diverse città del paese, con un primo bilancio tragico di almeno due morti e diversi feriti. Le manifestazioni sono il segnale di un forte dissenso da parte di cittadini che contestano l’esito elettorale, giudicato dubbioso e manipolato dalle opposizioni e da alcuni governi, inclusa l’Italia.
Le strade di Caracas e di altre città hanno visto un afflusso massiccio di dimostranti, i quali non si sono resi disponibili ad accettare un risultato che considerano frutto di frodi elettorali. Durante le manifestazioni, si sono registrati violentissimi scontri con le forze di polizia, creando un clima di instabilità che pone il paese a un passo da un conflitto aperto.
Nonostante il riconoscimento formale del suo vittoria da parte delle autorità elettorali, Maduro ha trovato l’opposizione schierata contro di lui. Leader politici latinoamericani e organismi internazionali hanno espresso la loro non riconoscenza verso il suo mandato, accentuando l’isolamento del governo venezuelano.
Il procuratore generale, Tarek William Saab, ha lanciato un’indagine su tre figure di spicco dell’opposizione – Lester Toledo, Leopoldo Lopez e Maria Corina Machado – accusandoli di un presunto attacco hacker mirato a compromettere i risultati delle elezioni. Questa accusa si inserisce in un contesto di crescente repressione delle voci dissenzienti, con arresti che hanno già colpito circa 40 attivisti e manifestanti.
In risposta agli attriti diplomatici, il governo di Maduro ha ufficialmente interrotto le relazioni diplomatiche con Stati come Argentina, Cile, Costa Rica, Perù, Panama, Repubblica Dominicana e Uruguay, paesi che hanno richiesto una verifica dell’accuratezza del voto. Questa decisione segna un ulteriore passo verso l’isolamento internazionale del Venezuela.
Al contrario, numerosi paesi come Cina, Russia, Iran e Cuba hanno accolto con favore l’esito elettorale, congratulandosi con Maduro per la sua rielezione. In un momento in cui la tensione è palpabile, il futuro del Venezuela rimane incerto, con la paura che la situazione possa degenerare in una vera e propria guerra civile.
Le manifestazioni continuano a crescere, e con esse l’eco di una nazione divisa, l’ardente desiderio di un cambiamento sociale e politico si scontra con la ferrea tenacia di un governo in cerca di legittimità.