Zelensky rinuncia a partecipare a Parigi 2024 per i continui attacchi russi

Zelensky diserta le Olimpiadi di Parigi 2024: "Non posso partecipare, i russi ci colpiscono"

Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha ufficialmente disertato la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, che ha avuto luogo senza la sua presenza nonostante l’invito da parte del presidente francese Emmanuel Macron. In una dichiarazione ai media francesi, Zelensky ha chiarito le motivazioni della sua assenza, sottolineando l’attuale crisi che il suo paese sta affrontando. "Avrei accettato volentieri il suo invito, ma questo è un momento difficile per il nostro Paese," ha affermato, evidenziando che la situazione al confine orientale è particolarmente tesa.

La guerra continua a far sentire i suoi effetti in Ucraina, con Zelensky che ha affermato, "i russi stanno colpendo il nostro territorio." Il presidente ucraino ha espresso preoccupazione per gli attacchi alle infrastrutture energetiche del paese, che restano fragili e vulnerabili a causa delle operazioni militari russe. "Non posso permettermi di partecipare a un evento così importante come i Giochi Olimpici," ha aggiunto, sottolineando l’importanza di prioritizzare la sicurezza della sua nazione in un contesto di conflitto.

Zelensky ha definito la partecipazione della squadra ucraina ai Giochi Olimpic come "una vittoria," ma ha insistito che non è il momento di festeggiare. Dunque, è da escludere anche la sua presenza alla cerimonia di chiusura, così come a quella dei Giochi Paralimpici. "È improbabile che io possa partecipare," ha dichiarato.

In un passaggio significativo dell’intervista, il presidente ha anche criticato l’assenza di sanzioni alla Corea del Nord, notando che "sbagliato non sanzionarla," nonostante il regime di Kim Jong-un contribuisca alla minaccia globale con la vendita di armi. "Se vogliamo combattere la tirannia, dobbiamo agire in modo concreto," ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un’azione internazionale coordinata contro i regimi oppressivi.

Continua così il dramma della guerra ucraina, che impone sfide enormi non solo sul campo di battaglia ma anche nel contesto internazionale. Zelensky ha sollevato interrogativi fondamentali sull’equità delle competizioni olimpiche, dove atleti russi e bielorussi partecipano sotto una bandiera neutrale, esprimendo il dolore direttamente collegato agli atleti ucraini caduti a causa del conflitto. "Quasi 500 atleti e allenatori ucraini sono stati uccisi durante la guerra," ha ricordato, mentre i complessi sportivi in Ucraina continuano a essere distrutti da attacchi missilistici.

Le parole di Zelensky risuonano come un richiamo alla comunità internazionale: "Se decidiamo di imporre sanzioni, imponiamole." La lotta per la giustizia non conosce tregua, nemmeno nel contesto di una celebrazione come le Olimpiadi, dove lo spirito sportivo si scontra con la dura realtà della guerra.