Crosetto: “I nostri soldati restano in Libano, Unifil può scongiurare l’escalation”
In un contesto di crescente tensione in Medio Oriente, il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha confermato che i 1.200 militari italiani attualmente schierati in Libano continueranno a rimanere nel Paese, supportando la missione delle Nazioni Unite (Unifil) fino a quando questa potrĂ operare. Durante l’informativa urgente alla Camera, Crosetto ha espresso preoccupazione per la possibilitĂ di un’escalation militare nella regione, evidenziando tuttavia che i nostri soldati "non sono piĂą a rischio di prima".
Unifil come elemento di stabilitĂ
Secondo Crosetto, la presenza di diecimila soldati Onu nella zona potrebbe rappresentare un fattore cruciale per evitare conflitti diretti. "Siamo convinti che la nostra presenza, quella di Unifil, sia in questo momento l’unico elemento in grado di portare stabilitĂ ed evitare ulteriori escalation", ha dichiarato. "Mai come oggi può essere un elemento di pacificazione", ha aggiunto, sottolineando l’importanza della missione ONU nel garantire sicurezza.
Il Ministro ha riconosciuto che, sebbene Unifil non abbia raggiunto completamente i suoi obiettivi, la sua esistenza può contribuire a un contesto di maggiore sicurezza e dissuadere i possibili attacchi reciproci tra le fazioni in conflitto.
Monitoraggio della situazione
Crosetto ha anche evidenziato l’importanza di informare le parti in conflitto, come Israele e Hezbollah, precisando che i soldati presenti in Libano "non sono alleati di una delle due parti", ma sono lì per garantire la pace. Il Ministro ha chiarito che il primo compito del Governo è garantire la sicurezza delle forze armate italiane, rimanendo vigili sulle circostanze attuali, che rimangono delicate e potenzialmente pericolose.
Sicurezza dei militari italiani
Infine, Crosetto ha rassicurato che la sicurezza dei soldati italiani non è mai stata così compromessa come in passato: “La sicurezza dei nostri militari non è piĂą a rischio che nei mesi scorsi”, ha affermato. Inoltre, ha ribadito l’importanza di un solido apparato di intelligence per prevenire che i nostri soldati vengano coinvolti in conflitti armati, pur riconoscendo che esiste la possibilitĂ di un’incidentalitĂ in caso di ulteriori intensificazioni degli scontri.
Concludendo il suo intervento, Crosetto ha rimarcato la necessitĂ di un dialogo continuo con le Nazioni Unite per garantire la sicurezza del personale Unifil, ribadendo così l’impegno dell’Italia a mantenere una presenza strategica e stabilizzatrice in Libano. La situazione resta monitorata con la massima attenzione, mentre gli sviluppi regionali continuano a destare preoccupazione.