Peste suina: nuova infezione a Piacenza, agricoltori in allerta
In Emilia-Romagna, la preoccupazione per un nuovo focolaio di peste suina si intensifica. Recentemente, è stato accertato un contagio in un allevamento a Piacenza, causando una crescente apprensione tra gli agricoltori della regione. La Coldiretti e Confagricoltura hanno lanciato l’allerta, manifestando le loro inquietudini riguardo alla salute delle aziende agricole e ai rischi per l’intero comparto suinicolo.
La situazione è definita "preoccupante". A giudizio di Coldiretti Emilia-Romagna, è necessario aumentare gli investimenti per migliorare la biosicurezza negli allevamenti. Temono infatti che l’infezione possa diffondersi ulteriormente, aggravando una condizione già critica per gli allevatori locali.
Il problema non è limitato a Piacenza. Altri nuovi focolai di peste suina sono stati segnalati in Lombardia e Piemonte, amplificando i timori di contagio tra le varie regioni. In particolare, a Modena, vi è un grande ritardo nell’attuazione dei regolamenti per contenere la popolazione di cinghiali, considerati un vettore di diffusione della malattia. Coldiretti ha criticato la mancanza di azioni concrete per affrontare la situazione e ha denunciato come gli interessi di alcuni gruppi prevalgano sulle necessità urgenti degli agricoltori.
Gli agricoltori chiedono piani di intervento straordinario per il contenimento della fauna selvatica. La situazione è estremamente delicata, e la Coldiretti teme che la peste suina possa continuare a diffondersi, con gravi conseguenze per un settore già ferito da indennizzi non ancora ricevuti a seguito di precedenti blocchi sanitari.
La reazione di Confagricoltura è altrettanto intensa, con il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, che ha espresso indignazione nei confronti del commissario straordinario, il quale ha recentemente rassegnato le dimissioni. “Ha sparigliato le carte e s’è dimesso, dopo aver abbandonato i tavoli di discussione”, ha dichiarato Gasparini, evidenziando che la comunità agricola ha da anni avvertito i rischi della presenza di cinghiali.
L’inefficacia dell’approccio attuale è palesata da Gasparini, il quale critica l’idea di recintare soltanto le zone infette senza intervenire in modo decisivo sul problema dei cinghiali. “Di fronte a una malattia, o si interviene con un vaccino o si elimina il vettore – sottolinea Gasparini – e il principale vettore sono i cinghiali”.
Anche le richieste per un commissario esperto, possibilmente un veterinario con esperienza specifica nel settore, sono forti, poiché gli agricoltori auspicano che ci sia una figura in grado di affrontare e risolvere velocemente le problematiche attuali.
Le elezioni regionali si avvicinano e l’atteggiamento della giunta attuale è criticato aspramente. Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha sottolineato come la “filiera delle produzioni salumiere Dop del piacentino è seriamente a rischio”, esprimendo rabbia per la mancanza di azione e di strategie da parte della giunta.
In sintesi, la peste suina rappresenta una grave minaccia non solo per la salute degli animali ma anche per l’economia agricola della regione, e le richieste di azioni rapide e efficaci diventano sempre più urgenti.