50 anni dall’attentato all’Italicus: un dolore che non si cancella
Il 4 agosto 2024 segna il cinquantesimo anniversario dell’attentato all’Italicus, un tragico evento che ha scosso l’Italia e rinnovato il dibattito sulla violenza neofascista del passato. In un messaggio solenne, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha denunciato la "matrice neofascista" di quest’atto terroristico, avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, mentre il treno era in viaggio verso la Germania.
Mattarella, nel suo intervento, ha ricordato il dolore inflitto da quella strage, che ha causato la morte di dodici persone, tra cui il coraggioso ferroviere Silver Sirotti, che ha perso la vita tentando di salvare i passeggeri. "La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di valori di umanità e solidarietà," ha affermato il Capo dello Stato, esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime e ai molti feriti.
La riflessione di Mattarella si inserisce in un contesto storico complesso, fatto di "una catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana," come egli ha sottolineato. La strage dell’Italicus è stata riconosciuta come parte di un piano più ampio volto a destabilizzare la Repubblica, un punto ribadito anche nel contesto della sentenza della Corte di Cassazione e dai lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2.
Anche Ignazio La Russa, Presidente del Senato, ha voluto commemorare l’anniversario, scrivendo sui social media: "È con profonda commozione che ricordiamo la terribile strage dell’Italicus." Il suo messaggio si unisce a quello di Mattarella nel riconoscere e sottolineare la matrice neofascista dell’attentato, esprimendo solidarietà alle famiglie delle vittime e sottolineando la necessità di affrontare un passato che continua a influenzare la società italiana.
Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei deputati, ha partecipato anch’egli alla commemorazione, dichiarando: "Ritorna oggi la memoria, dolorosa, di un altro vile attentato terroristico." Ha rimarcato l’importanza di mantenere viva la memoria di quegli eventi per onorare le vittime e promuovere la ricerca della verità e della giustizia.
"Cinquanta anni fa, la strage dell’Italicus aggiungeva un’altra terribile tragedia alla lunga scia di lutti determinata dalla ‘strategia della tensione’," ha dichiarato Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, sottolineando l’importanza di ricordare per garantire che simili eventi non si ripetano.
Questi tributi rendono omaggio a un capitolo oscuro della storia italiana, evidenziando come la memoria e la consapevolezza siano cruciali nel percorso verso un futuro condiviso, lontano dalla violenza e dall’odio. A cinquant’anni di distanza, la ferita dell’attentato all’Italicus rimane aperta, ma la risposta delle istituzioni e della società civile promette di onorare la memoria di chi ha perso la vita in quel tragico giorno.