Onu: Sette dipendenti sotto accusa per gli attacchi del 7 ottobre 2023

ONU, LICENZIATI 9 DIPENDENTI DELL’UNRWA PER PRESUNTO Coinvolgimento NEGLI ATTACCHI DEL 7 OTTOBRE 2023

Roma – Un colpo di scena nella gestione della crisi umanitaria in Medio Oriente: l’ONU ha annunciato il licenziamento di nove dipendenti dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di fornire assistenza ai profughi palestinesi. Questi dipendenti sono accusati di essere coinvolti negli attacchi armati che hanno colpito il sud di Israele il 7 ottobre 2023.

La notizia, diffusa in un comunicato stampa il 5 agosto 2024, giunge dopo un lungo processo di indagine condotto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi Interni (OIOS). Le indagini sugli impiegati iniziarono a gennaio, in seguito a segnalazioni che richiedevano l’attenzione dell’agenzia. Su un totale di 19 dipendenti esaminati, solo nove sono stati ritenuti coinvolti in comportamenti che giustificano il provvedimento di licenziamento.

Il portavoce dell’ONU, Farhan Haq, ha chiarito che nel caso di alcuni dipendenti l’analisi non ha fornito elementi sufficienti per sostenere le accuse, mentre per altri, le informazioni raccolte sono state ritenute adeguate per intraprendere misure disciplinari. Tuttavia, il comunicato non specifica quali siano stati i comportamenti incriminati da parte dei dipendenti licenziati.

L’attacco del 7 ottobre ha segnato un momento critico nella già fragile situazione di conflitto tra Israele e Palestina, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sull’intervento internazionale nella regione. Il fatto che membri di un’agenzia umanitaria siano implicati in tali eventi desta preoccupazioni sulla fiducia e sull’efficacia dell’UNRWA nella sua missione di assistenza umanitaria.

Il licenziamento di questi dipendenti potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul funzionamento dell’agenzia, ma anche sulla percezione del ruolo dell’ONU nel gergo internazionale. La comunità internazionale attende ora chiarimenti e misure per garantire che simili episodi non si ripetano in futuro, mentre si prosegue con gli sforzi per stabilire un dialogo pacifico nella regione.