A Palermo, consigliera comunale in aula con piscina gonfiabile: una protesta originale contro la mancata realizzazione della piscina comunale
Palermo si è trovata al centro di un evento inusuale all’interno del consiglio comunale, dove la consigliera d’opposizione Giulia Argiroffi ha scelto di portare una piscina gonfiabile in aula. La sua azione, provocatoria e simbolica, mira a mettere in evidenza i ritardi e le incertezze legate alla costruzione di una nuova piscina comunale, destinata a sostituire quella di viale del Fante, attualmente chiusa per lavori finanziati dal PNRR.
La situazione è escalata rapidamente, con la maggioranza che ha reagito con forte disappunto. Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha chiesto la sospensione della seduta, innescando un acceso confronto con il presidente del consiglio comunale, Giulio Tantillo. Queste tensioni offrono uno spaccato delle difficoltà interne alla maggioranza, che si sono amplificate nei giorni successivi a una controversa mozione riguardante la registrazione all’Anagrafe delle famiglie omogenitoriali.
“Dopo due anni di annunci l’Amministrazione ha fallito anche nello sport: Palermo non ha una piscina comunale”, ha dichiarato Argiroffi tramite i suoi canali social, sottolineando l’incapacità dell’amministrazione a realizzare promesse fatte in precedenza. "Abbiamo denunciato il fallimento usando i loro stessi strumenti, gli annunci e le inaugurazioni, e l’aula è esplosa, facendo emergere le pericolose spaccature interne alla maggioranza", ha aggiunto.
Il forte simbolismo dell’azione di Argiroffi ha attirato l’attenzione sia dei media che dell’opinione pubblica, suscitando un dibattito acceso sull’efficacia dell’amministrazione nel rispondere ai bisogni della comunitĂ . Con una mossa che unisce creativitĂ e critica, la consigliera ha voluto non solo far sentire la propria voce, ma anche quella di tanti cittadini che aspettano la riapertura di strutture sportive fondamentali per la vivibilitĂ della cittĂ .
La seduta del consiglio comunale si è poi conclusa per decisione di Tantillo, ma l’eco della protesta continua a risuonare tra le strade di Palermo, dove il desiderio di una piscina comunale si intreccia con le speranze di una rinascita sportiva ed economica.