La conferenza stampa in cui l’Iba ha omesso di chiarire perché Khelif sarebbe un uomo.

La conferenza stampa dell’Iba: polemiche e mancanza di chiarezza sul caso Khelif

ROMA – La International Boxing Association (Iba) ha recentemente tenuto una conferenza stampa a Parigi che, invece di chiarire la controversa posizione di Imane Khelif e Yu-Ting Ling, ha sollevato ulteriori interrogativi e accresciuto la tensione politica nel mondo dello sport. L’evento, organizzato in maniera affrettata, era volto a giustificare le decisioni scaturite dall’accusa di eccessiva “mascolinità” delle due pugili, ma si è rapidamente trasformato in un palcoscenico per attacchi al Comitato Olimpico Internazionale (Cio) e al suo presidente, Thomas Bach.

Secondo fonti giornalistiche, l’obiettivo principale della conferenza era quello di affrontare lo scandalo che ha coinvolto Khelif e Ling, ma i rappresentanti dell’Iba non sono riusciti a fornire spiegazioni chiare e coerenti. Il segretario generale dell’Iba, Chris Roberts, ha riportato che durante i Mondiali 2022, sono stati effettuati esami del sangue sui pugili, ma i risultati erano stati definiti inconcludenti. “Due delle pugili avevano cromosomi non conformi alle normative Iba”, ha dichiarato Roberts, enfatizzando che essa è stata la giustificazione per il ritiro dalle competizioni.

Il medico greco Ioannis Filippatos, ex presidente della commissione medica dell’Iba, ha complicato ulteriormente la situazione con le sue affermazioni. “I risultati medici del sangue ci hanno detto che queste pugili sono uomini. Non ero lì il giorno in cui sono nati, ma i risultati mostrano che hanno cariotipi maschili.” Questa serie di dichiarazioni ha generato sconcerto tra i giornalisti presenti, lasciando molti a domandarsi sull’affidabilità di tali affermazioni e sulla metodologia utilizzata per stabilire la "mascolinità" delle pugili.

Oltre alla confusione riguardo alle questioni mediche, la conferenza stampa ha preso una direzione inaspettata. Umar Kremlev, presidente russo dell’Iba e noto alleato del governo di Putin, non ha esitato a politicizzare la questione, esprimendo il suo disprezzo per la cerimonia di apertura dei Giochi e criticando aspramente Thomas Bach. Kremlev ha addirittura invocato un’inchiesta per scandagliare presunte corruzioni all’interno del Cio, accusandolo di trattenere una parte significativa delle entrate generate dai Giochi.

In sintesi, la conferenza dell’Iba si è trasformata in un mix di accuse politiche e mancanza di chiarezza sulle problematiche sollevate dalle pugili Khelif e Ling. Mentre le tensioni politiche si acuiscono, i diritti e le dignità degli atleti sembrano rimanere sullo sfondo, messi in secondo piano da un dibattito che evidenzia le fratture intrise di rivalità e potere nel mondo dello sport. La vicenda continua a sollevare interrogativi sul futuro della boxe femminile e sulla capacità delle istituzioni sportive di garantire un ambiente equo e giusto per tutte le atlete.