Italia regina delle ‘medaglie di legno’ alle Olimpiadi: un record di quarti posti
Con un totale di 40 medaglie complessive portate a casa da Parigi, l’Italia ha replicato il suo miglior risultato mai ottenuto in una singola edizione delle Olimpiadi. Tuttavia, quest’anno la squadra azzurra ha stabilito anche un altro record, questa volta meno entusiasta: ben 25 quarti posti, noti colloquialmente come le blasonate ‘medaglie di legno’. Questo risultato, sebbene riporti gli atleti italiani a casa con il rammarico, li colloca al vertice di una classifica che nessuno vorrebbe dominare.
In questa speciale graduatoria, l’Italia ha surclassato avversari di grande calibro come Cina e Stati Uniti, che, nonostante abbiano conquistato quasi 100 medaglie ciascuna, non hanno superato i venti quarti posti. Questo dato risulta tanto più significativo, considerando le dimensioni notevolmente diverse delle rispettive squadre e delle popolazioni.
La questione che sorge spontanea è: si tratta di sfortuna o di una mancanza di grinta? Solo analisi dettagliate post-Giochi potranno fornire risposte adeguate. Tuttavia, è indubbio che l’Italia non aveva mai accumulato così tanti quarti posti in precedenza, a testimonianza di un trend in crescita, sebbene amarissimo. Nel 2021, a Tokyo, gli azzurri avevano collezionato “solamente” 11 quarti posti, mentre nel 2016 erano stati 10, e così via, un chiaro aumento che suscita interrogativi.
La lista degli atleti che hanno sfiorato la medaglia è lunga e, comprensibilmente, difficile da digerire. Tra loro spicca Stefano Sottile, rimasto al palo nel salto in alto, e Benedetta Pilato, che in un momento di gioia mal interpretato ha mostrato la propria soddisfazione per la sua performance. Non possiamo dimenticare gli sforzi della pallavolo maschile, della velocissima staffetta 4×100 e degli atleti come Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza in diverse competizioni di nuoto.
Tra gli altri nomi che si evidenziano ci sono Nadia Battocletti, che ha chiuso quarta nei 5000 metri ma ha poi ottenuto un argento nei 10.000, e Massimo Stano nella marcia. Il panorama si fa ancor più cupo con Simona Quadarella, che ha chiuso al quarto posto negli 800 e 1500 metri di nuoto. E come non menzionare i due quarti posti di Chiara Pellacani nei tuffi?
Nonostante il sapore amaro di questi risultati, è fondamentale notare la crescita complessiva del movimento sportivo italiano, che ha raggiunto oltre 80 finali, un chiaro miglioramento rispetto alle 57 di Rio.
Secondo Carlo Mornati, segretario generale del Coni, «i quarti posti non possono essere considerati un fallimento». Infatti, questi 25 quarti posti, pur con la loro connotazione negativa, potrebbero trasformarsi in podi di successo per le prossime edizioni, in particolare per Los Angeles 2028.
Gli azzurri possono guardare al futuro con fiducia: il lavoro svolto, le esperienze accumulate e la volontà di migliorarsi potrebbero proiettarli verso risultati ben più brillanti. Dunque, l’auspicio è che le ‘medaglie di legno’ diventino in futuro un lontano ricordo, trasformandosi in riconoscimenti di prestigio in una nuova stagione di successi.