Lo sciopero dei balneari in Sicilia è una protesta a metà: chiudono solo a Catania

Lo sciopero dei balneari in Sicilia si è svolto con adesioni variabili lungo la costa. Mentre gli ombrelloni sono rimasti aperti nelle zone del Palermitano, a Giardini Naxos e Taormina, con alcune eccezioni come Mazzarò ma non Isolabella, e nel Siracusano, le spiagge sono rimaste chiuse alla Plaia di Catania, nell’Agrigentino e a Mazara del Vallo, nel Trapanese.

La voce dei gestori: “Non sciopero, ma sensibilizzazione”

Ignazio Ragusa, presidente regionale dei gestori dei lidi di Confcommercio Sicilia, ha commentato l’andamento della protesta: “La sensibilizzazione, non sciopero né più propriamente serrata, ha avuto i suoi effetti. A Catania l’adesione è stata massiccia, così come in altre zone dell’isola. Ci siamo sentiti abbandonati in questi mesi, ma ora il governo nazionale ha avviato un’interlocuzione, sospendendo le prossime tappe della protesta, inizialmente previste per la seconda decade di agosto e per fine mese”.

La richiesta dei balneari: regole certe per il settore

Ragusa ha sottolineato la posizione dei balneari riguardo alle gare per le concessioni: “Le gare non le vogliamo, ma le dobbiamo subire. Abbiamo chiesto al governo che si tenga conto dei servizi resi in questi anni. Il passato deve avere un valore. In questi giorni abbiamo sensibilizzato la clientela, spiegando i motivi di questa manifestazione nazionale. La risoluzione di questo problema è nazionale, poiché il tema è la concorrenza. Chiediamo regole univoche per dare certezza al settore, visto che attualmente i Comuni e le Regioni hanno difficoltà nel gestire la situazione”.