Titolo: Borrell chiede sanzioni europee contro i ministri israeliani Smotrich e Ben Gvir
Roma, 12 agosto 2024 – L’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha lanciato un appello accorato per l’introduzione di sanzioni europee contro due esponenti del governo israeliano, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Questa richiesta giunge in un momento di crescente preoccupazione per la situazione a Gaza, mentre i ministri israeliani continuano a proporre misure drastiche come il taglio di aiuti umanitari e carburante per i civili.
"Mentre il mondo spinge per un cessate il fuoco a Gaza, il ministro Ben Gvir chiede di tagliare il carburante e gli aiuti ai civili", ha denunciato Borrell in un post su X. Riferendosi specificamente a un recente commento di Ben Gvir, il quale ha affermato che l’invio di aiuti dovrebbe essere sospeso fino al rilascio degli ostaggi, Borrell ha descritto tali dichiarazioni come un chiaro "incitamento ai crimini di guerra".
Le preoccupazioni di Borrell sono amplificate dalle dichiarazioni di Smotrich, che ha recentemente dichiarato che potrebbe essere "giustificato e morale" lasciare i civili a Gaza in condizioni di grave difficoltà. L’alto rappresentante ha esortato il governo israeliano a "prendere le distanze" da tali posizioni, definendole potenzialmente criminali, richiamando al contempo il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della Corte internazionale di Giustizia.
Secondo la Corte internazionale di Giustizia, le azioni delle forze israeliane in Gaza potrebbero configurarsi come crimini di genocidio. Borrell ha quindi chiesto un immediato accesso agli aiuti umanitari per i palestinesi e ha ribadito l’importanza di negoziati per un cessate il fuoco facilitati da attori internazionali come Stati Uniti, Egitto e Qatar.
"Esorto il governo israeliano a prendere inequivocabilmente le distanze da queste incitazioni a commettere crimini di guerra", ha aggiunto Borrell, sottolineando l’importanza di gestire la situazione con urgenza e sensibilità.
La risposta della comunità internazionale si fa sempre più necessaria in un contesto dove finora la violenza ha causato oltre 39.800 morti a Gaza, secondo le stime più recenti. Ulteriori ricerche parlano di un numero potenzialmente ancora più elevato, con centinaia di migliaia di persone che potrebbero essere scomparse sotto le macerie. Il fardello del conflitto continua a gravare su uomini, donne e bambini innocenti che soffrono a causa del conflitto in corso.
In questi frangenti, le dichiarazioni di Borrell si distaccano dal consueto linguaggio diplomatico, rappresentando un segnale chiaro della frustrazione dell’Unione Europea di fronte alle attuali politiche del governo israeliano. La comunità internazionale sta quindi osservando con attenzione, mentre Borrell e altri leader europei spingono per cambiamenti significativi nella conduzione della crisi a Gaza.
In un contesto complicato, è evidente che la soluzione a lungo termine richiederà sforzi congiunti e un impegno rinnovato per garantire diritti e dignità a tutti coloro che sono colpiti da questo conflitto straziante.