Fiamme alla centrale di Zaporizhzhia: l’Ucraina punta il dito contro la Russia, mentre Mosca accusa Kiev di terrorismo nucleare. Scopri cosa sta succedendo!

Gioco di colpe dopo l’incendio alla centrale di Zaporizhzhia: l’Ucraina accusa la Russia, Mosca parla di "terrorismo nucleare di Kiev"

Le fiamme che hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia hanno riacceso le tensioni tra Ucraina e Russia, dando vita a un acceso scambio di accuse. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha immediatamente attribuito la responsabilità all’occupazione russa, sostenendo che la situazione non può essere considerata normale finché i "terroristi russi" continueranno a controllare la centrale. Nella sua dichiarazione, Zelensky ha affermato che, nonostante i livelli di radiazione siano al momento nella norma, i timori rimangono alti: "Fin dal primo giorno della sua conquista, la Russia ha utilizzato la centrale nucleare di Zaporizhzhia solo per ricattare l’Ucraina, l’intera Europa e il mondo," ha tuonato il presidente.

Zelensky ha invitato la comunità internazionale a reagire e ad assumere una posizione chiara contro la Russia, richiedendo che quest’ultima venga ritenuta responsabile per le proprie azioni. "Solo il controllo ucraino sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia può garantire un ritorno alla normalità e alla completa sicurezza," ha dichiarato, sottolineando la necessità di un intervento dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).

Dall’altra parte del conflitto, la Russia accusa Kiev di "terrorismo nucleare", sostenendo che l’incendio sia stato causato da un bombardamento delle forze ucraine. Mosca ha avviato una controffensiva diplomatica, chiedendo anch’essa all’AIEA di identificare il responsabile dell’attacco, sottolineando che il silenzio dell’agenzia alimenterebbe il senso di impunità da parte ucraina.

Nel contesto di queste tensioni, la regione russa di Belgorod è stata evacuata, in risposta agli attacchi ucraini. Questa operazione segna una fase di crescente preoccupazione per la sicurezza dei civili nelle aree di confine, mentre il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, ha affermato che la guerra della Russia non è solo contro l’Ucraina ma contro l’“Occidente collettivo”, che comprende Stati Uniti e alleati.

L’incendio alla centrale di Zaporizhzhia, una delle più grandi d’Europa, rappresenta un punto cruciale in un conflitto già intriso di tensioni e rivalità geopolitiche. La dinamica di accuse reciproche tra i due paesi evidenzia il grado di mistrust e l’urgenza di una soluzione diplomatica, mentre la comunità internazionale rimane in attesa di segnali chiari riguardo alla stabilità della regione.