Gaza: Biden annuncia "progressi" verso la tregua, ma Hamas rifiuta le "nuove condizioni" di Israele
Nella complessità della situazione a Gaza, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che "la tregua non è mai stata così vicina". Le sue dichiarazioni seguono la chiusura di due giorni di negoziati a Doha, dove i rappresentanti israeliani e di Hamas hanno discusso con l’assistenza di mediatori internazionali. Nonostante l’ottimismo mostrato da Biden in due distinte conversazioni telefoniche con il presidente egiziano al Sisi e l’emiro del Qatar, le tensioni rimangono palpabili.
Malgrado l’ottimismo del presidente americano, Hamas ha prontamente respinto le nuove condizioni avanzate da Israele. Fonti vicine al movimento islamico palestinese affermano che le richieste, tra cui la mantenuta presenza delle truppe israeliane lungo il confine con l’Egitto, non sono accettabili. "Non accetteremo altro che un cessate il fuoco completo", hanno detto alcuni leader di Hamas, ponendo un chiaro veto su qualsiasi proposta che non preveda un ritiro totale delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.
La Casa Bianca ha cercato di sminuire le affermazioni di Hamas, con un alto funzionario che ha sottolineato che le dichiarazioni del movimento non devono essere prese troppo sul serio. Secondo quanto riportato, esisterebbe già un "accordo stabilito" pronto per l’implementazione, e il rifiuto di Hamas potrebbe avere ripercussioni sulla popolazione di Gaza.
In questo contesto di conflitto incessante e tensione diplomatica, la situazione umanitaria sta diventando sempre più critica. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello urgente per un cessate il fuoco umanitario al fine di permettere la vaccinazione contro la poliomielite, un problema che ha raggiunto livelli allarmanti. Guterres ha rivelato che è stato diagnosticato un caso di poliomielite in un bambino di dieci mesi, il primo nella regione dopo 25 anni.
La pressione internazionale per una soluzione durevole aumenta, mentre i combattimenti continuano a infittirsi e la popolazione civile si trova sempre più nel mirino delle conseguenze del conflitto. Guterres ha sottolineato che "la polio non si cura delle linee di demarcazione e non aspetta", ribadendo la necessità di un intervento immediato per proteggere i più vulnerabili tra la popolazione di Gaza.
Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per gli esiti dei negoziati, con un nuovo round previsto in Egitto, dove si spera che sia possibile trovare una soluzione che garantisca sia la pace sia la necessaria assistenza umanitaria.