Mosca punta il dito contro due giornalisti Rai accusati di sconfinamento illegale

Titolo: Mosca minaccia procedimenti penali contro due giornalisti Rai per presunto sconfinamento

Introduzione

In un clima di crescente tensione tra Italia e Russia, due giornalisti della Rai, Stefania Battistini e Simone Traini, si trovano nel mirino delle autorità russe. Entrambi gli inviati sono accusati di "attraversamento illegale del confine di stato" dopo aver realizzato un reportage nella regione del Kursk, recentemente colpita dall’offensiva ucraina.

Accuse e reazioni

Secondo quanto riportato da un canale Telegram russo, il ministero degli Interni di Mosca ha in programma di avviare un procedimento penale nei confronti dei due giornalisti, i quali avrebbero sconfinato in territorio russo accompagnati da militari ucraini. La Farnesina è intervenuta nella questione, garantendo che l’ambasciata italiana a Mosca è attivamente coinvolta e sta effettuando le "opportune verifiche" sul caso.

Solidarietà politica

La notizia ha scatenato un’ondata di solidarietà nei confronti di Battistini e Traini da parte del mondo politico italiano. Barbara Floridia, presidente della commissione di vigilanza Rai, ha espresso il suo sostegno, dichiarando: "È importante ribadire il sostegno e riconoscere il valore del loro lavoro, a maggior ragione dopo le inaccettabili minacce di morte" di cui sarebbe stata vittima Battistini sui social. Aggiunge che “la stampa ha non solo il diritto ma anche il dovere di documentare quanto accade in quel territorio”.

Critiche al regime russo

Diversi esponenti politici hanno anche criticato l’atteggiamento del governo russo nei confronti dei media. Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, ha sottolineato che "Putin incarcera i giornalisti russi che dicono la verità", esprimendo preoccupazione per il tentativo di intimidire i giornalisti stranieri. Anche il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, ha condannato fermamente le minacce russe, sottolineando la necessità di tutelare un’informazione libera e indipendente.

Conclusioni

Le minacce contro i giornalisti della Rai evidenziano un contesto sempre più complesso per la libertà di stampa, specialmente in situazioni di conflitto. L’invito alla Farnesina da parte della portavoce di Azione, Mariastella Gelmini, a svolgere le necessarie verifiche, accentua il bisogno di difendere i diritti dei giornalisti e la loro sicurezza durante l’esercizio del loro lavoro. La situazione rimane instabile, e il monitoraggio internazionale è più che mai fondamentale per garantire la libertà di informazione in contesti delicati come quello attuale.