Vannacci sostiene che le sue parole sui tratti somatici non siano offensive né costituenti reato, affermando che gli italiani sono bianchi.

Roberto Vannacci al centro di nuove polemiche: “Gli italiani sono bianchi”

Roma – Il generale Roberto Vannacci torna a far parlare di sé, questo volta sollevando un acceso dibattito sui temi dell’identità e della razza in Italia. Dopo le sue recenti dichiarazioni sui tratti somatici di Paola Egonu, l’atleta italiana di origine nigeriana, Vannacci si è difeso ribadendo la propria posizione attraverso un video pubblicato su Facebook durante il Ferragosto.

“La mia affermazione non è offensiva”, ha affermato Vannacci, rispondendo ai critici. Nello specifico, il generale ha dichiarato: “Una persona con tratti somatici tipici del Centrafrica e pelle nera non rappresenta la stragrande maggioranza degli italiani, che invece sono di pelle bianca e hanno tratti somatici caucasici”. Vannacci ha poi invitato a considerare le statistiche demografiche del paese per sostenere le sue affermazioni.

In un momento in cui le tensioni razziali e le questioni identitarie sono sotto i riflettori in Italia, le parole di Vannacci hanno sollevato un’ondata di reazioni, anche da politici come Maurizio Gasparri, che ha chiesto che il generale venga rimosso dalla sua posizione attuale. “È reato, un’offesa o istigazione all’odio dire quello che ho detto? No, non lo è”, ha risposto Vannacci, citando la giurisprudenza a sostegno delle sue dichiarazioni.

Vannacci ha sottolineato che gli italiani, in media, sono a maggioranza di origine caucasica, aggiungendo che le sue frasi sono state tratte dal proprio libro. Il generale ha affermato di essere stato sollecitato a esprimersi in merito e ha cercato di mettere un punto finale sulla questione, sottolineando che le sue affermazioni non devono sorprendere. “La realtà è di fronte a noi e non può essere negata”, ha dichiarato.

Ancora una volta, Vannacci ha descritto i media come protagonisti della controversia, accusandoli di riportare le sue parole solo per creare polemiche. “Sono proprio tutti i giornalisti, le testate, i sinistrorsi che propendono per questa politica di sinistra che ogni volta riportano in ballo questa frase per attirare l’attenzione”, ha concluso.

La questione sollevata da Vannacci rimane, tuttavia, fonte di dibattito e riflessione nel contesto di un’Italia sempre più multiculturale, dove le opzioni di inclusione e la rappresentanza continua a essere un tema caldo e controverso.