“Anch’io in cella a 22 anni”: il sindaco di Lusavera regala 35 frigoriferi al carcere di Udine
Nel caldo afoso di agosto, mentre i bollettini di crisi nelle carceri italiane si susseguono, un gesto di solidarietĂ colpisce nel segno: Mauro Pinosa, sindaco di Lusavera, ha donato 35 frigoriferi all’istituto penitenziario di Udine. Questa iniziativa non è solo un atto di generositĂ , ma rappresenta una risposta concreta alla campagna lanciata dal Comune di Udine e da alcune associazioni di volontariato, volta a migliorare le condizioni di vita dei detenuti duramente provati da un’estate rovente.
Un gesto simbolico di riconoscenza
A 44 anni di distanza dalla sua breve detenzione, Pinosa ha voluto sdebitarsi simbolicamente nei confronti di coloro che lo sostennero nei momenti difficili. A soli 22 anni, durante un periodo turbolento della giustizia italiana, il sindaco si ritrovò ingiustamente rinchiuso per otto giorni a causa di un disguido procedurale. “Non ho mai mangiato, il mondo mi era crollato addosso”, ricorda. Tuttavia, fu il supporto dei suoi compagni a dargli la forza di affrontare l’incubo. Questo ricordo indelebile lo ha spinto a voler fare qualcosa di significativo per il sistema carcerario, portandolo a partecipare attivamente alla raccolta fondi.
Riflessioni su un passato difficile
Ritornando all’episodio del 1980, Pinosa racconta come la sua passione per il tiro a segno si trasformò in una sequenza di eventi infelici. L’inesperienza e il contesto politico instabile di quegli anni portarono a una cattiva interpretazione della legalitĂ , e il sindaco è ora convinto che “in un altro momento storico non sarebbe successo nulla di quanto mi è capitato”. La sua esperienza lo ha reso consapevole della precarietĂ della vita e dell’importanza di sostenere chi si trova in situazioni simili.
Oltre la donazione: una nuova possibilitĂ per i detenuti
Con una donazione che supera i 5 mila euro, il sindaco ha cercato di ridurre le sofferenze quotidiane dei detenuti e, attraverso l’installazione dei frigoriferi, ha dimostrato che piccole azioni possono avere un grande impatto. Ma Pinosa non si ferma qui. Egli sta valutando l’idea di inserire detenuti nella sua azienda, mirando a dare opportunitĂ reali a chi ha sbagliato e desidera riabilitarsi.
La sua iniziativa rappresenta un esempio potente di come si possa affrontare il tema della giustizia non solo con beneficenza, ma sostenendo concretamente il reinserimento sociale e lavorativo. “Voglio dare una nuova possibilità a chi ha sbagliato una volta”, afferma con determinazione, sottolineando il suo impegno a fare la differenza nel mondo delle carceri italiane.
La storia di Mauro Pinosa si erge come un faro di speranza e un invito alla riflessione su come affrontiamo le problematiche legate alla giustizia e alla riabilitazione. In un’epoca in cui l’emergenza carceraria è evidente, gesti come il suo possono rappresentare un primo passo verso un cambiamento significativo.