Emergenza Carceraria: I Garanti Chiedono Misure Urgenti
ROMA – L’emergenza nelle carceri italiane continua a sollevare preoccupazioni significative. I Garanti dei detenuti, guidati da Samuele Ciambriello, hanno recentemente incontrato il Ministro della Giustizia, Carlos Nordio, per discutere delle condizioni di sovraffollamento e delle problematiche legate alla dignità dei detenuti. Dalla riunione è emersa una netta critica al recente Decreto carceri approvato in Parlamento, definito da Ciambriello come “minimale, inadeguato e vuoto”, rispetto alla gravità della situazione attuale.
Il garante campano ha sottolineato che “le pene devono rispondere a due requisiti: non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Questa affermazione richiama il necessario rispetto per i diritti umani all’interno del sistema penale italiano, evidenziando che il decreto attuale non si allinea con le disposizioni costituzionali.
Ciambriello ha inoltre aggiunto che “abbiamo bisogno di misure deflattive urgenti” per affrontare il numero crescente di detenuti e migliorare le condizioni all’interno delle carceri. Le soluzioni proposte includono l’assunzione di personale specializzato come psicologi e assistenti sociali, assumendo un ruolo fondamentale nell’assistenza a soggetti con fragilitĂ psicologica.
Secondo i dati presentati, ci sono circa 8.000 detenuti che devono scontare meno di un anno e oltre 21.000 con una condanna residua di tre anni. La criticità di questa situazione richiede un intervento immediato; per questo, i Garanti hanno chiesto specificamente l’applicazione retroattiva della liberazione anticipata speciale o, in alternativa, un provvedimento di clemenza.
Ciambriello ha espresso frustrazione di fronte a “cause e veti ideologici” che ostacolano proposte concrete per alleviare la presión nelle carceri. Il dialogo con il ministro Nordio ha lasciato aperte le porte a futuri incontri, con l’obiettivo di elaborare strategie e soluzioni utili per il sistema carcerario, che dimostra di essere in crisi profonda e costante.
In conclusione, i Garanti fanno appello a tutti i soggetti coinvolti per prendere coscienza dell’urgenza della situazione e intraprendere azioni risolutive per garantire il rispetto dei diritti dei detenuti, ribadendo che “l’intera comunità penitenziaria attende fiduciosa che ognuno faccia la propria parte”.