Nubifragio a Palermo: allerta del capo della protezione civile siciliana sui cambiamenti climatici
PALERMO – Un tragico nubifragio ha colpito Palermo, portando con sé devastazione e paura. La violenza del fenomeno meteo ha causato la morte di un uomo e ha lasciato sei dispersi dopo che un mega yacht, colpito da una tromba d’aria o un downbursting, è affondato a Porticello. “Trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato”, commenta il capo della protezione civile siciliana, Salvo Cocina, facendo riferimento alla sciagura.
I soccorsi hanno potuto contare sull’aiuto dell’equipaggio di una barca olandese vicina e della capitaneria di porto, evitando ulteriori vittime. Si tratta di un yacht di lusso a bordo del quale si trovavano importanti figure dell’economia inglese, a quanto pare in Sicilia per celebrare un successo. Gli eventi di questa notte sono l’ennesima dimostrazione di un clima che cambia rapidamente e di fenomeni estremi che diventano sempre più frequenti.
Cocina ha anche messo in luce la complessità della situazione attuale, affermando che “prevedere i danni alle persone è impossibile”. Sebbene sia vero che gli scienziati possano calcolare la probabilità di simili eventi, non è possibile determinare con esattezza né la posizione né l’orario di fenomeni così localizzati. “Prevenire i danni alle persone, impossibile, data la enorme energia del fenomeno”, ha dichiarato il capo della protezione civile, evidenziando la necessità di adottare misure preventive, come limitare le uscite in barca durante condizioni meteo avverse.
L’analisi della situazione non si ferma qui. “Questo è un ulteriore segnale dei rapidi cambiamenti climatici”, ha continuato Cocina, sottolineando come il mare sia molto più caldo rispetto agli anni passati, aumentando così la severità degli eventi meteo. Gli ultimi giorni hanno visto la Sicilia colpita da gravi alluvioni, allagamenti e colate di fango, iniziando dalla costa tirrenica del messinese e poi estendendosi a Stromboli, culminando nel dramma di Porticello.
Con un’invocazione alla resilienza e all’adattamento, Cocina ha esortato la popolazione a “modificare i nostri costumi e non ‘imbrattare’ il Creato”. La protezione civile, secondo il suo parere, non può affrontare questa sfida da sola; è necessario l’impegno di tutti per adattarsi ai cambiamenti in corso. "Questo è forse quanto dovremmo fare tutti e non solo il mondo della protezione civile", ha concluso, lasciando un forte messaggio sulla responsabilità collettiva verso l’ambiente e la sicurezza collettiva.
La situazione a Palermo mette in luce l’urgenza di una riflessione profonda sui modelli di comportamento attuali, invitando ogni cittadino ad assumere un ruolo attivo nel preservare il proprio territorio e nel prevenire ulteriori tragedie legate al clima.