Il naufragio del veliero Bayesian: i misteri della deriva mobile sollevata
Il recente naufragio del super yacht a vela Bayesian, avvenuto a circa 500 metri dal porto di Porticello, in provincia di Palermo, ha sollevato un’ondata di interrogativi e dubbi. Tra questi, spicca la questione della "deriva mobile sollevata". Questo elemento, che in condizioni normali dovrebbe conferire stabilitĂ all’imbarcazione, potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nella tragedia.
Un naufragio inaspettato e rapidissimo
Martedì scorso, il Bayesian è affondato in modo repentino, lasciando i membri dell’equipaggio e i soccorritori in stato di shock. I superstiti hanno raccontato di come l’imbarcazione sia scesa a picco in soli 3-5 minuti, un evento che ha sorpreso anche i tecnici, dato il numero di metri (56 di lunghezza per 10 di larghezza) dell’imbarcazione. I sommozzatori dei Vigili del fuoco, impegnati nelle operazioni di ricerca, hanno confermato che nĂ© l’albero nĂ© lo scafo hanno subito danni strutturali. Ma, allora, quali sono state le cause di questo drammatico affondamento?
La deriva mobile sollevata: un fattore destabilizzante
Uno degli aspetti piĂą discussi è proprio la deriva mobile, che nel caso del Bayesian risultava sollevata. Questo componente, noto anche come chiglia, è fondamentale per garantire la stabilitĂ della barca, specialmente in condizioni atmosferiche avverse. Secondo esperti del settore, la decisione di non abbassare la deriva mobile potrebbe aver compromesso gravemente l’equilibrio dell’imbarcazione, amplificando i danni provocati da una tempesta in arrivo. Il comandante, interrogato dalle autoritĂ , ha dichiarato di non aver percepito tempestivamente l’imminente crisi.
Condizioni meteo avverse: il nemico invisibile
Le tempeste di vento e pioggia hanno colto di sorpresa l’equipaggio. La deriva mobile, quindi, avrebbe dovuto essere abbassata per ottenere un migliore assetto. Tuttavia, diverse fonti confermano che operare su un’imbarcazione di queste dimensioni richiede tempo: circa mezz’ora per una completa operazione di abbassamento. La furia degli elementi ha reso impossibile questa manovra durante il naufragio.
Apertura di un boccaporto: un ulteriore fattore di rischio
Un altro punto critico emerso dalle analisi è la presenza di un boccaporto rimasto aperto, che ha potuto favorire l’imbarco di acqua all’interno della nave. Questo errore, combinato con la giĂ compromessa stabilitĂ dell’imbarcazione, potrebbe aver accelerato il processo di affondamento. La frase “al posto sbagliato nel momento sbagliato” riecheggia tra i soccorritori e gli esperti, fornendo un ulteriore spunto di riflessione su ciò che è successo quella notte.
Conclusioni e ulteriori indagini
Con sei dispersi ancora non recuperati, le indagini sono in corso e i tecnici continuano a scrutare il relitto alla ricerca di risposte. La tragedia del Bayesian ha riacceso l’attenzione su norme di sicurezza e pratiche comunemente adottate nella navigazione. I responsabili dovranno considerare attentamente sia le dinamiche del naufragio sia i dettagli operativi che avrebbero potuto prevenire questa tragedia. Rimane da vedere se la combinazione di errore umano, scelta sfortunata di posizione e imprevisti meteo potrĂ contribuire a mettere a fuoco una spiegazione valida e definitiva su uno dei naufragi piĂą discussi degli ultimi anni.