Recuperato un altro rostro della Battaglia delle Egadi: un’importante scoperta archeologica
PALERMO – Il mare che ha visto svolgersi la storica Battaglia delle Egadi continua a rivelare vistosi tesori archeologici. Recentemente, la campagna di ricerche condotta nei fondali dell’arcipelago trapanese ha portato al recupero di un rostro in bronzo, situato a circa 80 metri di profondità. Quest’arma antica era parte integrante delle navi da guerra romane, progettata per lo speronamento delle imbarcazioni nemiche, e rappresenta un reperto di grande valore per la storia militare del III secolo a.C.
L’operazione di recupero è stata realizzata dai subacquei della Society for Documentation of Submerged Sites (Sdss), coadiuvati dalla nave oceanografica di ricerca ‘Hercules’. Grazie alle sofisticate attrezzature presenti a bordo, è stato possibile localizzare e portare alla luce numerosi altri reperti che raccontano le gesta di questa storica battaglia.
Il rostro è stato trasferito nel laboratorio di primo intervento nell’ex stabilimento Florio di Favignana, dove sarà analizzato dagli archeologi della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Caratterizzato da una decorazione a rilievo che raffigura un elmo in stile Montefortino con tre piume, il reperto presenta ancora molteplici concrezioni marine che hanno reso difficile l’identificazione di eventuali iscrizioni.
Le ricerche nei fondali dell’area, che vanno avanti da circa 20 anni, sono condotte in sinergia tra la Soprintendenza del Mare, la Rpm Nautical Foundation statunitense e la Sdss. “I fondali delle Egadi sono sempre una fonte preziosa di informazioni per arricchire le conoscenze sulla battaglia navale tra la flotta romana e quella cartaginese,” ha commentato l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato. Aggiungendo, ha sottolineato l’importanza del lavoro dell’archeologo Sebastiano Tusa nel determinare il sito della battaglia che ha segnato il predominio romano sul Mediterraneo.
Con il recente rinvenimento, il numero totale di rostri recuperati raggiunge quota 27, testimonianza della ricchezza storica di questo tratto di mare. Negli ultimi due decenni, i ricercatori hanno rinvenuto anche 30 elmi del tipo Montefortino, due spade, varie monete e un notevole numero di anfore, offrendo un quadro sempre più dettagliato della vita militare e commerciale dell’epoca.
La Battaglia delle Egadi, avvenuta nel 241 a.C. al largo dell’isola di Levanzo, segnò una delle fasi decisive della prima guerra punica, portando a una significativa vittoria romana. Questa nuova scoperta arcaica non solo arricchisce il patrimonio culturale siciliano, ma offre anche spunti di riflessione sulla civiltà romani e le loro strategie navali.
In conclusione, il mistero e il fascino dei fondali delle Egadi continuano a tessere il racconto di un’epoca passata, riportando alla luce tracce indelebili della storia e regalando nuova vita alla memoria di eventi storici che hanno plasmato il corso delle civiltà.