L’Isis dietro l’attacco di Solingen: Arrestato un siriano di 26 anni
Un tragico attentato ha scosso la cittadina tedesca di Solingen, dove, durante un festival in occasione del 650esimo anniversario di fondazione della città, un uomo armato di coltello ha attaccato i presenti, provocando la morte di tre persone e ferendo altre otto. L’episodio ha scatenato un’immediata reazione delle forze dell’ordine e un intenso lavoro investigativo per chiarire le circostanze di quanto accaduto.
Nella serata di venerdì, dopo una lunga incertezza sulla matrice dell’attacco, le autorità hanno arrestato un uomo siriano di 26 anni, identificato come Issa al H., nel centro di accoglienza per rifugiati di Solingen. Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild, il sospetto avrebbe confessato la sua responsabilità nel crimine.
Testimoni oculari hanno riferito di aver udito l’attentatore urlare “Allah Akbar” prima di colpire, un fatto che ha alimentato le speculazioni su un possibile movente terroristico. Il procuratore generale Markus Caspers aveva inizialmente affermato che “non siamo ancora riusciti a identificare un movente”, ma ha anche sottolineato che il sospetto di un reato connesso al terrorismo non poteva essere escluso.
In seguito all’arresto, l’agenzia di stampa Amaq, collegata all’Isis, ha rivendicato l’attacco, descrivendo l’autore come un “soldato dello Stato islamico” impegnato contro un raduno di cristiani. Questa dichiarazione ha sollevato ulteriori preoccupazioni circa la sicurezza e le minacce terroristiche in Europa.
Il sospetto, originario di Deir al-Sor in Siria, era giunto in Germania alla fine di dicembre 2022, chiedendo asilo a Bielefeld. È importante notare che non era considerato un estremista islamico dalla polizia tedesca prima di questo evento tragico. La notizia dell’attacco ha portato a una vasta operazione delle forze speciali, che hanno effettuato perquisizioni nel centro di accoglienza per raccogliere eventuali prove aggiuntive.
La comunità di Solingen è in stato di shock, mentre le autorità locali e nazionali lavorano per garantire la sicurezza dei cittadini. Questo attacco sottolinea ancora una volta le sfide che l’Europa deve affrontare in termini di sicurezza e prevenzione del terrorismo, in un contesto in cui la paura e la tensione sono sempre più presenti.
L’evento ha riacceso il dibattito sulla gestione delle politiche di accoglienza e sulla vigilanza necessaria per prevenire simili tragedie in futuro. Resta ora da vedere quali misure verranno adottate per garantire che tali attacchi non si ripetano e per proteggere la sicurezza pubblica.