Un tragico ricordo: l’Acnil 130 e il suo destino inaspettato tra le onde di Venezia nel 1970, con 21 vite spezzate in un attimo.

Il naufragio dell’Acnil 130: Un tragico evento che sfida il tempo

Il 11 settembre 1970, la laguna di Venezia fu teatro di una delle tragedie marittime piĂą drammatiche della sua storia: l’affondamento dell’Acnil 130, un motoscafo di linea di 22 metri, che prese il largo per un’uscita con a bordo 50 persone. Quella sera, un tornado si abbattĂ© con una violenza inaudita sull’isolotto di Sant’Elena, spazzando via il mezzo in un batter d’occhio e causando la morte di ben 21 passeggeri.

Un tornado devastante si formò sui Colli Euganei e, in un contesto già allarmante, portò a danni ingenti anche a Padova e nei dintorni. Oltre alle vittime del motoscafo, il tornado provocò un totale di 13 morti e 141 feriti, di cui diversi a Ca’ Savio, dove un campeggio fu travolto dalla furia del vento. La calamità si abbatté in un momento critico: il motoscafo, in attesa di attraccare al pontile, si trovava a pochi metri dalla destinazione, ma in un lampo si trasformò in un relitto.

I momenti concitati del naufragio sono stati ricostruiti attraverso i racconti dei superstiti. Secondo il pilota, Enzo Bullo, il cielo divenne improvvisamente bianco, come se una cortina di nebbia avesse avvolto l’imbarcazione. "Stavamo accostando, eravamo a meno di cento metri dall’attracco, e all’improvviso non si è visto piĂą niente… Mi sono trovato sott’acqua", sono le sue parole recuperate in una pubblicazione sul tema dei naufragi.

Il motoscafo fu ribaltato e affondò in pochi istanti, compiendo una rotazione di 360 gradi, prima di posarsi sul fondo, a tre metri di profondità. Le vittime furono recuperate durante la notte, mentre il dolore e lo shock della tragedia si diffondevano tra i residenti e i turisti di Venezia, che non si erano nemmeno accorti della tempesta in arrivo, salvo per un fugace blackout di luce.

L’imbarcazione, una volta recuperata, venne sorprendentemente riparata e rimessa in circolazione con un nuovo numero. L’Actv, l’azienda di trasporto pubblico che subentrò all’Acnil, la radiò dal servizio solo nel 1985. Questo strano epilogo della storia dell’Acnil 130 ha scosso l’opinione pubblica e dato il via a dibattiti ai limiti della morale e del rispetto delle vittime.

Oggi, a oltre cinquant’anni dal disastro, il ricordo dell’Acnil 130 continua a stimolare riflessioni sulla sicurezza in mare, sulle calamitĂ  atmosferiche e sull’importanza di una corretta gestione delle emergenze. La tragica coincidenza con l’incidente recente del “Bayesian”, avvenuto a Porticello, vicino Palermo, ricorda come la natura possa rivelarsi spietata e imprevedibile, portando a eventi fatali in un attimo. La memoria di chi ha perso la vita quella sera di settembre è un richiamo all’attenzione e alla vigilanza continua, affinchĂ© tragedie simili non possano ripetersi mai piĂą.