Altri due indagati nell’inchiesta per il naufragio del Bayesian
La tragica vicenda del naufragio del veliero ‘Bayesian’ continua a far parlare di sé. Si allunga la lista degli indagati per l’incidente avvenuto nelle acque di Porticello, in provincia di Palermo, dove sette persone hanno perso la vita. Dopo l’iniziale inchiesta che aveva visto coinvolto solo il comandante James Cutfield, ora si aggiungono altre figure dell’equipaggio.
Oltre al comandante, sotto inchiesta sono finiti l’ufficiale di macchina, Tim Parker Eaton, e il marinaio Matthew Griffith. Queste nuove indagini si concentrano su possibili responsabilità condivise per la tragedia che ha scosso l’opinione pubblica e destato preoccupazione per la sicurezza in mare.
James Cutfield, un neozelandese di 51 anni, è accusato di naufragio e omicidio plurimo colposo. Recentemente, è emerso che i passeggeri del Bayesian non sarebbero stati avvisati dal personale di bordo del disastro in corso. La situazione si è aggravata poiché sembrerebbe che non ci siano stati allarmi né tentativi da parte dell’equipaggio di avvisare i viaggiatori del pericolo imminente.
Nessuno dell’equipaggio sarebbe andato a bussare alle cabine per informare le persone del maltempo e dei rischi a cui stavano andando incontro. La notte del naufragio, circa alle 4 del mattino, i passeggeri, probabilmente ignari del rovescio meteorologico, sono stati lasciati a dormire in cabine che si sono rivelate fatali. Non ci sarebbero stati messaggi all’altoparlante, né un minimo tentativo di evacuazione da parte dell’equipaggio.
Questa grave mancanza di comunicazione ha alimentato il dibattito sulla sicurezza marittima e sulla formazione del personale a bordo delle imbarcazioni. Le indagini proseguono per fare chiarezza su quanto accaduto e per garantire che tali tragedie non si ripetano in futuro.