Gaza, raggiunto un accordo per pause umanitarie e vaccini contro la poliomielite
Un’importante svolta nella Striscia di Gaza: Israele ha confermato un impegno preliminare per attuare pause umanitarie mirate che permetteranno di avviare una campagna di vaccinazione contro la poliomielite. L’annuncio è stato fatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), tramite le parole del suo rappresentante nei Territori palestinesi, Rik Peeperkorn.
La campagna di vaccinazione è prevista per iniziare domenica in una zona centrale di Gaza, con l’obiettivo di immunizzare circa 640.000 bambini. Questo sforzo sanitario diventa urgente dopo che si è registrato un caso di poliomielite di tipo 2, il primo nella regione in 25 anni, che ha causato la paralisi di un neonato. Le pause umanitarie, concepite per garantire la sicurezza durante l’operazione, avranno una durata di tre giorni e verranno implementate in diverse aree della Striscia.
In aggiunta, l’Unione Europea ha espresso forte preoccupazione, sollecitando immediate pause umanitarie per facilitare la vaccinazione di tutti i bambini. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Josep Borrell, ha sottolineato la necessità di prevenire un’epidemia in una popolazione già provata da mesi di conflitti, malnutrizione e condizioni igieniche disastrose.
Borrell ha anche evidenziato l’importanza della cooperazione tra le diverse parti per garantire la consegna e la distribuzione dei vaccini. Recentemente, sono state donate oltre 1,2 milioni di dosi del vaccino orale antipolio, un passo significativo verso il controllo dell’epidemia.
Infine, l’Unione Europea ha ribadito il suo impegno umanitario, promettendo di continuare a fornire aiuti e supporto ai palestinesi colpiti dalla guerra, attraverso operazioni di evacuazione e assistenza tramite agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative locali.
Questa nuova iniziativa rappresenta quindi un segnale di speranza in un contesto di emergenza sanitaria e conflitto, con la speranza che le vaccinazioni possano ridurre significativamente il rischio di un’epidemia tra i più giovani. L’auspicio è che la cooperazione internazionale continui a favorire l’accesso ai servizi sanitari e a proteggere le vite dei bambini di Gaza.