Arrestati due cittadini tunisini per tentato furto in un’azienda agricola
Il 20 agosto scorso, la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini tunisini accusati di ricettazione e tentato furto ai danni di un’azienda agricola situata in contrada Mignechi, nella provincia di Gela. L’intervento è scattato in seguito a una segnalazione arrivata al numero di emergenza 112, che denunciava un furto in corso.
All’arrivo degli agenti del Commissariato, il proprietario dell’azienda si trovava già sul posto. Durante un’attenta perlustrazione, i poliziotti hanno sorpreso i sospetti mentre tentavano di rubare fili elettrici custoditi all’interno di condotti murati, danneggiando le prese e le pareti dell’edificio. Alla vista degli agenti, i due uomini hanno tentato di fuggire, ma sono stati rapidamente inseguiti e bloccati nelle campagne circostanti.
Una volta messi in sicurezza, è emerso che uno dei fermati era sottoposto a una misura alternativa di detenzione domiciliare. Inoltre, i controlli hanno svelato che il ciclomotore utilizzato dai due per raggiungere l’azienda presentava un telaio abraso e una targa risultata smarrita nel 2022. Gli accertamenti hanno confermato che entrambi non risultavano in regola con le normative che disciplinano la permanenza sul territorio italiano.
Dopo le formalità di rito, uno dei due uomini, un straniero senza fissa dimora e irregolare, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Gela, mentre l’altro ha riportato a casa, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Entrambi gli arresti sono stati successivamente convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.).
Si ricorda che, secondo la normativa vigente, le accuse rimangono provvisorie fino a una sentenza definitiva di condanna, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza. Questo episodio sottolinea l’importanza dei controlli sul territorio e il costante impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro i reati predatori.