Mafia, 33 anni fa l’omicidio di Libero Grassi, simbolo di ribellione contro l’estorsione.

Palermo ricorda Libero Grassi: 33 anni dall’omicidio che sfidò la mafia

Oggi, 29 agosto 2024, ricorre il trentatreesimo anniversario dell’omicidio di Libero Grassi, l’imprenditore siciliano che ha fatto storia con la sua audace opposizione al racket mafioso. Accerchiato dalle intimidazioni di Cosa Nostra, Grassi scelse di rispondere con la parola, affrontando pubblicamente la mafia attraverso una lettera divenuta simbolo di ribellione e coraggio.

Nel gennaio del 1991, Grassi pubblicò sul Giornale di Sicilia la sua celebre “Lettera al Caro Estortore”, in cui dichiarava il suo diniego a cedere alle richieste estorsive di 50 milioni di lire. “Ho costruito questa fabbrica con le mie mani”, scrisse, incitando anche altri a resistere. La sua sfida divenne un atto di coraggio in un contesto di forte omertà, ma portò con sé anche il rischio di una vendetta da parte dei clan mafiosi.

La mattina del 29 agosto 1991, Grassi, mentre si recava a lavoro, venne assassinato in via Alfieri con quattro colpi di pistola. La mafia non poteva tollerare che l’intraprendenza di un singolo imprenditore potesse costituire un esempio per altri commercianti e imprenditori palermitani. “Troppo grande lo ‘sgarbo’ fatto ai clan”, spiegano gli osservatori del fenomeno mafioso.

In seguito al suo omicidio, i responsabili furono identificati e condannati: tra questi, Salvino Madonia, figlio di un boss. Ogni anno, in quella stessa via Alfieri, vengono organizzate commemorazioni in onore di Grassi, un momento di riflessione che ricorda il suo sacrificio e l’importanza di combattere l’illegalità e l’indifferenza.

In queste commemorazioni non mancano certo le scritte commemorative, che riportano un messaggio forte e chiaro: “Il 29 agosto 1991 qui è stato assassinato Libero Grassi – Imprenditore, uomo coraggioso ucciso dalla mafia”. Questa testimonianza non è solo un’invocazione alla memoria, ma anche un richiamo verso le istituzioni e alla società per continuare nella battaglia contro il malaffare.

Oggi, mentre il ricordo di quel tragico evento viene ripreso, la Palermo di oggi sembra mutata rispetto a quella che ha assistito all’omicidio di Grassi. L’impegno per la legalità è rafforzato anche dalla visibilità e dal lavoro dell’associazione Addiopizzo e di altre organizzazioni che lottano quotidianamente per un futuro senza mafia.

Negli anni, la figura di Libero Grassi è stata un faro di speranza, ammirata e simbolicamente sostenuta dalla moglie, Pina Maisano, la quale ha continuato a portare avanti la battaglia per la memoria del marito anche dopo la sua morte, avvenuta nel 2016. Ora, il testimone è passato ai figli di Grassi, che continuano il suo impegno, assieme a nuovi alleati come l’associazione “Parco Libero”, nata nel 2020, dedicata alla riqualificazione di aree degradate di Palermo.

In un momento in cui le istituzioni comunicano l’inizio imminente di lavori di bonifica nell’area di Acqua dei Corsari, coinvolgendo anche 11 milioni di euro per la riqualificazione del territorio, si evidenzia come la memoria di Libero Grassi non sia solo un ricordo, ma una reale opportunità di rinascita per molte zone della città. La lotta alla mafia continua e il sacrificio di Grassi rappresenta una lezione fondamentale nel percorso verso la libertà e la legalità.