Giallo politico in casa ministeriale: la consigliera “a titolo gratuito” di Sangiuliano smentisce il ministro
Il rapporto teso tra il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e la sua "consigliera a titolo gratuito", Rosaria Boccia, si complica ulteriormente dopo che la Boccia ha rivelato sui social documenti riservati riguardanti il G7 Cultura. La sua affermazione che i viaggi per incontri ufficiali siano sempre stati pagati dal Ministero, contraddice la versione del Ministro, dando il via ad un acceso dibattito politico.
In un video condiviso su Instagram, Boccia ha affermato: “Non ho mai pagato nulla. Tutti i viaggi sono stati organizzati dal capo segreteria del ministro e rimborsati dal Mibac”, l’acronimo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. La consigliera, nota anche per la sua attività sui social, era stata al centro di polemiche già da prima, grazie alla sua dichiarazione di aver ricevuto ufficialmente l’incarico di “Consigliere per i grandi eventi”. Questa notizia era stata successivamente smentita da Sangiuliano, il quale ha dichiarato che non esiste un incarico formale per lei.
La questione ha sollevato interrogativi quando la Boccia ha reso pubblica una e-mail contenente comunicazioni interne al ministero e ha condiviso immagini che attestano la sua partecipazione a riunioni riguardanti il G7 Cultura, fissato a Napoli dal 19 al 21 settembre. Queste prove sembrano incompatibili con le affermazioni di Sangiuliano, il quale sostiene che Boccia non avesse accesso a documenti riservati e che non fosse mai stata rimborsata per le spese. “Questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato”, ha ribadito la premier Meloni, cercando di minimizzare le polemiche sollevate.
Ma la realtà è più complessa di quanto il ministro e il governo vogliano ammettere. Alcuni rapporti recenti rivelano che Boccia era parte di gruppi di lavoro ufficiali del ministero, addirittura destinataria di e-mail redatte da funzionari del governo. Ad esempio, un’e-mail del sovrintendente del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, confermerebbe la sua inclusione in comunicazioni importanti.
In aggiunta a questo, Boccia ha difeso la propria posizione affermando di aver sempre ricevuto rimborsi per i viaggi a eventi ufficiali, un particolare che sembra contraddire le affermazioni del Ministro.
Sangiuliano, da parte sua, ha tentato di chiarire la situazione tramite una lettera inviata al quotidiano La Stampa, nella quale ripete che la proposta di un incarico per Boccia era da considerarsi “sempre a titolo gratuito” e che la decisione di non procedere con la nomina fosse stata presa per evitare conflitti d’interesse.
L’opposizione, tuttavia, non ha intenzione di fermarsi. Il Partito Democratico e i Cinquestelle hanno già chiesto le dimissioni del Ministro della Cultura, mentre Italia Viva sta valutando la possibilità di una mozione di sfiducia nei suoi confronti.
In conclusione, la tensione e il mistero attorno alla figura di Rosaria Boccia e alla sua relazione con il Ministero della Cultura alimentano un dibattito che potrebbe segnare in maniera significativa la politica italiana nei prossimi mesi. Le contraddizioni e le rivelazioni non fanno altro che accrescere l’attenzione dell’opinione pubblica su questa vicenda intrigante e controversa.