De Magistris critica l’ex compagno di scuola Sangiuliano: "Non è cosa per te fare il ministro"
Roma – In un affondo piuttosto incisivo, Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, ha puntato il dito contro Gennaro Sangiuliano, attuale ministro della Cultura, in seguito alle recenti polemiche legate al "caso Boccia". “Genny hai esagerato, non è cosa per te fare il ministro, figuriamoci della cultura”, ha scritto De Magistris sui social, con un chiaro riferimento all’operato del suo ex compagno di scuola.
De Magistris non si è limitato a esprimere una critica superficiale; ha rievocato i tempi trascorsi insieme sui banchi di scuola, affermando: “A scuola te lo dicevamo che il fascismo non ti faceva bene”. Questa frase non è solo un richiamo nostalgico, ma un’affermazione che sottolinea una divergenza di ideali tra i due. La critica si fa piĂą personale e pungente quando De Magistris accusa Sangiuliano di aver “servito il potere piegando anche la Rai a servizio di interessi privati durante il suo periodo da dirigente”.
In uno slancio di passione, l’ex sindaco ha accusato Sangiuliano di aver cercato la carriera nei "sottoboschi" del giornalismo e della politica, mentre lui stesso e i suoi compagni di scuola si sono allineati a ideali di giustizia e coerenza. “Noi da romantici visionari pensavamo alla giustizia, al popolo, alla Costituzione. Ci deridevi perchĂ© avevamo il pugno alzato con la maglietta di Che Guevara”, ha dichiarato De Magistris, evidenziando la distanza ideologica che ora li separa.
Concludendo il suo lungo messaggio, De Magistris ha lanciato un avvertimento: “Sta per arrivare l’autunno caldo, Gennà . Ascolta i compagni, lievt a miez, prima che venga l’autunno”. Questo richiamo poetico, ispirato a Ungaretti, sembra voler suggerire a Sangiuliano di riflettere sulle sue scelte politiche prima che sia troppo tardi.
La critica di De Magistris non passa inosservata e si inserisce in un contesto politico già teso, gettando un’ombra sulle capacità di Sangiuliano di gestire un ministero cruciale come quello della Cultura. In un’Italia che affronta sfide culturalmente significative, le parole dell’ex sindaco di Napoli potrebbero riflettere più che una semplice nostalgia, alimentando un dibattito già acceso sulla leadership nel settore.