Un’ombra di tristezza avvolge Bologna dopo l’omicidio di Fallou, un ragazzo di soli 16 anni, avvenuto in via Piave. La comunità è sotto shock, e il presidente del Quartiere Borgo Panigale-Reno, Elena Gaggioli, ha voluto esprimere il proprio cordoglio e la propria incredulità di fronte a un evento così drammatico.
“Fallou era un ragazzo sorridente e generoso, sempre disponibile a difendere chi si trovava in difficoltà”, ha dichiarato Gaggioli. Le sue parole, non superficiali, riflettono il sentire di chi ha conosciuto il giovane nella sua vita quotidiana, tra i banchi di scuola e le attività ricreative. L’amarezza per una tale perdita è palpabile: “Ciò che è accaduto ci lascia sconcertati, sia per l’età di vittima e aggressore sia per una violenza che esplode senza motivo apparente tra giovanissimi”.
La presidente ha voluto chiarire che la comunità si stringe attorno ai genitori di Fallou, “increduli e distrutti” dalla tragedia. “Le condoglianze di tutta la comunità vanno a loro, insieme a una vicinanza vera e sentita”, ha aggiunto Gaggioli, che invita la collettività a riflettere non solo sull’evento, ma anche sull’“aggressività nei ragazzi” che preoccupa e spaventa.
A queste parole si uniscono quelle di Lorenzo Cipriani, presidente del Quartiere Porto-Saragozza, dove è avvenuta l’aggressione. “Lascia attonito me e tutta la comunità”, ha scritto Cipriani sui social, richiamando l’attenzione su un problema più ampio. “Solo due cose possiamo fare: stringerci a tutte le famiglie coinvolte e riflettere sul come aiutare i nostri figli adolescenti a comprendere e affrontare il loro disagio”, ha sottolineato.
Cipriani ha inoltre condiviso il suo colloquio con cittadini e frequentatori del Parco del Velodromo, tutti sconvolti dall’accaduto in un luogo che fino ad ora era considerato sicuro. “Il mio pensiero va ai genitori della vittima, e chiedo a tutti rispetto per il loro dolore inimmaginabile”.
Questa tragedia non solo segna le vite di chi ha conosciuto Fallou, ma solleva interrogativi significativi su come affrontare la violenza giovanile e il disagio degli adolescenti. La comunità è chiamata a riflettere e ad agire, non solo per ricordare chi non c’è più, ma anche per prevenire simili tragedie in futuro.