Ultras e ândrine: una spirale di violenza che non si arresta
Roma â Lâomicidio di Antonio Bellocco, avvenuto a Cernusco sul Naviglio, riaccende lâattenzione sui legami tra il tifo ultras e la malavita organizzata, in particolare le ândrine calabresi. La cronaca continua a riscrivere un capitolo drammatico del mondo del calcio italiano, dove il sangue e la criminalitĂ si intrecciano in un ballo macabro.
Una storia di violenza che si ripete
Bellocco, freddato a coltellate da Andrea Beretta â un suo âamicoâ che lo ha ferito a sua volta â riporta in mente nomi noti tra le curve, da Vittorio Boiocchi a Enzo Anghinelli. Questi individui sono spesso protagonisti di una commedia tragica, caratterizzata da rivalitĂ interne e alleanze pericolose, mentre le ândrine calabresi sembrano trovare terreno fertile negli stadi italiani, diventando parte integrante di un ecosistema criminale che prospera nellâombra del calcio.
Repubblica ha ricostruito una narrativa che appare come un triste romanzo, dove ogni nuova omicidio è solo unâulteriore puntata di una saga che l’Italia sembra dimenticare fin troppo in fretta. âĂ lâennesimo delitto di sponda sul palloneâ, commentano gli esperti, sottolineando come la violenza riemerga ciclicamente quando la cronaca nera chiama.
Unâecosistema complesso di crimine e tifo
Da anni ormai, i legami tra criminalitĂ e sport sono documentati da indagini e rapporti, rivelando una realtĂ inquietante. Antonio Bellocco, giĂ condannato per associazione mafiosa, rappresentava lâultima incarnazione di un modello di potere che si è stabilizzato negli stadi, dove gli ultras non solo tifano, ma gestiscono affari illeciti. La curva sembra essere una âminiera dâoroâ, come confermato da intercettazioni che hanno svelato il coinvolgimento di boss della malavita.
A Milano, la storia si intreccia con episodi significativi, come lâarresto di Luca Lucci, capo-ultrĂ del Milan, condannato per traffico di droga. âTutto a cielo aperto, da anni e anniâ, lamenta chi osserva impotente la spirale di violenza che avvolge il mondo del tifo.
Unâapparente impunitĂ e un futuro incerto
Nonostante le denunce e le indagini, il fenomeno sembra non detenerci. La commistione tra tifoserie, gruppi eversivi e affari clandestini resta un problema irrisolto, capace di generare ansia e paura non solo tra i tifosi ma anche tra la societĂ civile. La crisi di autoritĂ e la mancanza di azioni incisive da parte delle istituzioni alimentano il rischio che episodi simili si ripetano.
Con lâomicidio di Bellocco, l’attenzione si sposta nuovamente su unâarea problematica, dove il tifo e la malavita si mescolano in un cocktail esplosivo. La questione sposta il focus sull’urgenza di intervenire seriamente per contrastare questa tendenza, prima che la cronaca si riempia di nuovi tragici eventi legati agli stadi âcriminaliâ.