Achille Costacurta svela un passato difficile: “A 15 anni in comunità di recupero”
RIMINI – Una rivelazione sconvolgente e inaspettata giunge dal figlio di Billy Costacurta e Martina Colombari, Achille Costacurta. In una recente diretta su TikTok, il giovane ha deciso di condividere un capitolo doloroso della sua vita trascorrendo oltre un anno e sette mesi in un centro di recupero per minori a Parma, un’esperienza che lo ha profondamente segnato.
“Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30”, ha raccontato Achille, descrivendo l’intensità e le difficoltà della vita in comunità. “C’erano gli educatori, ma non potevo uscire e non potevo fare nulla” ha aggiunto, rivelando rigidità e regole severe, come la regola della sveglia alle 7:30 e la punizione per chi tardava a colazione. “Se alle 7:45 non eri già a fare colazione, avevi una sigaretta in meno, ne avevamo dieci al giorno”, ha commentato, evidenziando l’assenza di libertà e le difficoltà quotidiane.
Nonostante la durezza del periodo, Achille riflette su come queste esperienze abbiano influenzato la sua vita. “Tanti ricordi traumatici li ho rimossi, però l’esperienza dura mi è servita”, ha dichiarato, lasciando intravedere il desiderio di esplorare questi temi in un libro autobiografico che intende scrivere. “Ne parlerò approfonditamente, così come degli ultimi anni della mia vita”, ha promesso, aggiungendo una nuova dimensione alla sua narrazione personale.
Oltre alla sua storia in comunità, Achille ha toccato anche il tema delle sue esperienze più recenti. “Le polemiche? Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo”, ha affermato, facendo intendere una volontà di cambiare e ritornare sui banchi di scuola. “Il 3 ho un’udienza, poi vado a riscriveremi al liceo”, ha sottolineato, esprimendo l’intenzione di chiudere con il suo passato burrascoso e riprendere la normale quotidianità.
Queste dichiarazioni non solo rivelano un lato inedito di Achille Costacurta, ma pongono l’accento su un tema cruciale: le esperienze difficili da affrontare in giovane età e l’importanza della resilienza. Più che una semplice confessione, le parole di Achille rappresentano un invito alla riflessione sull’argomento, promettendo di aprire una finestra su una realtà spesso dimenticata.
Con un ragazzo come Achille che decide di raccontare la sua storia, la speranza è che altri possano trovare il coraggio di condividere le proprie esperienze, contribuendo così a una maggiore comprensione e accettazione delle difficoltà della gioventù.