Valentina Petrillo: “JK Rowling non sa nulla di me, si preoccupa solo che non usi il bagno delle donne”
In un’intervista esclusiva al Times, Valentina Petrillo, velocista trans napoletana di 51 anni, si è aperta sul controverso mondo dello sport e sull’impatto delle opinioni di figure pubbliche come JK Rowling. "JK Rowling è preoccupata solo del fatto che io usi il bagno delle donne, ma non sa nulla di me," ha dichiarato con franchezza. Petrillo, che ha recentemente destato attenzione per la sua partecipazione allenata alle Paralimpiadi di Parigi, ha condiviso esperienze che riflettono le sue sfide personali e sociali.
Riflettendo sulla sua esperienza a Parigi, ha descritto il periodo come “la vita perfetta. Era bellissima. Sono stata accolta da tutti. Fuori, so che non sarà la stessa cosa.” La sua testimonianza si fa portavoce di un tema delicato: le critiche ricevute da parte di alcune sezioni del pubblico, che spesso nascono da pregiudizi e transfobia.
Petrillo ha analizzato le dinamiche sportive in relazione alla comunità transgender, sostenendo che il timore di una crisi nello sport femminile a causa delle atlete trans è infondato. “Dal 2015, quando il CIO ha aperto le Olimpiadi alle persone transgender, c’è stata solo una persona che ha gareggiato, Laurel Hubbard, e solo io tra le Paralimpiadi. Quindi, tutta questa paura non esiste,” ha affermato. La sua posizione è chiara: l’idea che gli uomini si travestano da donne per vincere è meramente frutto di un pensiero transfobico.
La storia personale di Petrillo si tinge di emozione e lotta. Diagnosticata con la malattia di Stargardt a soli 14 anni, ha vissuto un’infanzia segnata dalla difficoltĂ e dalla sofferenza. “Sentivo i miei genitori piangere. Era molto difficile,” ricorda. Dopo molti anni, ha ripreso l’attivitĂ agonistica all’etĂ di 41 anni, affrontando la sfida con determinazione e resilienza, nonostante la sua disabilitĂ visiva.
Riproponendo un tema attuale e complesso, Petrillo ha parlato della sua esperienza con la trasformazione ormonale. “L’inizio è devastante. Ho preso 10 chili nel primo mese,” racconta, evidenziando l’impatto fisico e psicologico del cambiamento. Tuttavia, ha anche trovato in questa sfida una via verso la sua vera identitĂ . “Meglio essere una donna lenta e felice che un uomo veloce e infelice,” ha concluso, sottolineando l’importanza di vivere autenticamente, anche a costo di sacrifici.
La storia di Valentina Petrillo è un esempio importante di resilienza e autenticità in un mondo che spesso fa fatica ad accettare le differenze. La sua determinazione nel perseguire la felicità e la sua carriera sportiva rappresentano un faro per molte persone in cerca di ispirazione.