Caso Nomine: Giuli Annuncia una Revisione delle Quote Rosa nella Commissione Film
ROMA – In un acceso primo question time alla Camera, il neo ministro alla Cultura, Alessandro Giuli, ha risposto alle critiche dell’opposizione riguardo alle recenti nomine nella commissione ministeriale dei contributi al cinema, effettuate dal suo predecessore Gennaro Sangiuliano. Il dibattito è stato innescato dall’affaire Sangiuliano-Boccia, che ha messo in luce l’importanza di mantenere un equilibrio di genere nelle nomine pubbliche.
“La commissione Film non rispetta le quote rosa. Le cambierò”, ha affermato Giuli con fermezza, sottolineando la necessitĂ di una revisione attenta e di un ripristino dell’equilibrio di genere. Il ministro ha evidenziato che, nonostante le nomine recenti siano state influenzate dalle qualifiche professionali, è essenziale garantire una rappresentanza equa tra i sessi.
Il decreto ministeriale del 6 settembre ha inizialmente previsto la nomina di 15 esperti, una cifra inferiore alle 18 attese, ponendo l’accento sulla scelta di candidati di comprovata competenza nel settore cinematografico. Tuttavia, Giuli ha criticato il fatto che l’opposizione non abbia sollevato il tema del mancato rispetto dell’equilibrio di genere, un aspetto che ha definito "reale" e su cui intende intervenire.
In merito alle nomine, il ministro ha segnalato che il decreto non ha ancora concluso il suo iter e che sarà soggetto a “modifiche e integrazioni” per riflettere un processo più inclusivo. “Posso anticipare che la commissione è oggetto di una mia attenta verifica e revisione”, ha dichiarato, promettendo un impegno concreto verso un miglioramento delle rappresentanze.
Nella sua risposta, Giuli ha anche affermato: “Non mi sento affatto offeso dall’azione e dalle scelte del mio predecessore”. Questo commento ha cercato di smorzare le polemiche, ribadendo che il suo approccio si baserà su considerazioni oggettive e non su pregiudizi personali.
Con queste dichiarazioni, il ministro Giuli si posiziona su un tema di grande rilevanza sociale, promettendo di rivedere le nomine e di assicurare una maggiore inclusione femminile nella commissione cinema, un passo considerato fondamentale per promuovere la paritĂ di genere nelle istituzioni culturali italiane.