Maserati in saldo ai dipendenti: Il caso che solleva indignazione politica e sociale
TORINO – L’annuncio rivolto ai dipendenti di Stellantis riguardo alla possibilità di acquistare una Maserati a prezzo ridotto ha scatenato un’ondata di reazioni. La comunicazione, inviata via email, è stata accolta con sconcerto dai lavoratori e ha suscitato l’ira di molti parlamentari dell’opposizione, che ora chiedono un intervento urgente del governo.
"Una presa in giro", così ha definito l’iniziativa Chiara Appendino, ex sindaco di Torino e deputata del Movimento 5 Stelle. Durante una dichiarazione, ha sollecitato il governo a prendere una posizione chiara: “Dopo mesi di cassa integrazione e previsioni di esuberi, questa proposta appare non solo fuori luogo, ma come un vero e proprio insulto ai lavoratori. È necessario che il Ministro Urso venga in Parlamento per spiegare come intende gestire questa situazione”. La Appendino ha anche chiesto una convocazione urgente della leadership aziendale, sottolineando come l’azienda, beneficiaria di aiuti statali, debba rispettare la dignità dei suoi lavoratori.
La vicepresidente del Partito Democratico, Chiara Gribaudo, ha rincarato la dose, dichiarando che l’invio di questa email è “una provocazione insopportabile”. Ha invitato il governo a condannare l’accaduto e a discutere in aula delle possibili ripercussioni sui lavoratori di Mirafiori, dove molti sono attualmente in cassa integrazione.
Anche il vice presidente alla Camera Marco Grimaldi ha espresso la sua indignazione: “Un’offerta di questo tipo non fa altro che aumentare la conflittualità. Chiediamo un’informativa del Ministro Urso, perché non possiamo accettare una simile affronta alla dignità di chi lavora”. Carlo Calenda, leader di Azione, ha aggiunto che l’iniziativa è un chiaro segno di impotenza di un’azienda in difficoltà.
FIOM-CGIL ha espresso un’opinione cauta, affermando che dopo anni di cassa integrazione, ai lavoratori non bastano né bonus né sconti per l’acquisto di auto di lusso. "I dipendenti desiderano tornare a progettare e costruire auto in Italia", dichiara un rappresentante del sindacato, esortando a non alimentare polemiche e a cercare soluzioni concrete.
Da parte sua, Stellantis ha cercato di difendersi in un comunicato ufficiale, affermando: “Sono stati gli stessi dipendenti a richiedere queste offerte. Non c’è stata alcuna intenzione di offendere o ridicolizzare la situazione dei lavoratori”. L’azienda ha evidenziato che l’iniziativa nasce da una richiesta interna, ma non è riuscita a placare le critiche, che continuano a crescere sia tra gli addetti ai lavori che nell’opinione pubblica.
In conclusione, il caso delle Maserati in saldo ai dipendenti Stellantis mette in luce le tensioni attuali nel settore automobilistico italiano. La situazione pone interrogativi profondi sul rispetto e la dignità dei lavoratori, specialmente in un contesto di crisi e di necessità di ristrutturazione sociale. La reazione del governo sarà cruciale per determinare quale direzione prenderà questa vicenda.