Salta l’intervista, Berlinguer: “Boccia voleva dire che nomina è stata bloccata da Arianna Meloni”

Caso Boccia-Berlinguer: smentite e accuse tra la giornalista e l’imprenditrice. Ecco la vicenda dietro la mancata intervista. Il giorno dopo l’annullamento dell’intervista di Maria Rosaria Boccia a È sempre Cartabianca su Rete 4, emergono nuove indiscrezioni e tensioni tra la conduttrice Bianca Berlinguer e l’imprenditrice di Pompei. L’ex direttrice del Tg3 ha infatti dichiarato che Boccia avrebbe preteso di ricevere in anticipo le domande dell’intervista e che sarebbe stata pronta a insinuare che la sua mancata nomina a consigliere del Ministero della Cultura fosse legata ad Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni.

Le versioni contrastanti

Tuttavia, Boccia ha parzialmente smentito questa ricostruzione, affermando che ha abbandonato lo studio non per le domande, ma perché si sarebbe voluto trattare solo di gossip. Ha inoltre dichiarato di non aver mai sostenuto che la sua nomina fosse stata bloccata da Arianna Meloni. Berlinguer ha replicato, affermando che la richiesta di conoscere in anticipo le domande fosse il reale motivo del contrasto.

Lollobrigida e le accuse incrociate

Nel frattempo, Francesco Lollobrigida, ministro ed ex compagno di Arianna Meloni, è intervenuto sul caso, assicurando di non aver mai avuto “il piacere di approfondire la conoscenza con la signora Boccia”. Questa affermazione si inserisce nel contesto delle accuse lanciate da Boccia, che ha coinvolto non solo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ma anche la stessa Arianna Meloni, insinuando un presunto coinvolgimento nel mancato incarico ministeriale.

Questioni personali e il curriculum di Boccia sotto la lente

Oltre agli aspetti politici, la trasmissione avrebbe dovuto affrontare anche questioni legate alla carriera di Boccia, inclusi dubbi sul suo ruolo di influencer e presunte inesattezze nel suo curriculum. Tra queste, la sua laurea in economia aziendale all’Università Parthenope di Napoli e la sua collaborazione con l’Università Federico II, entrambe contestate dai media.