Il Cavolfiore della Piana del Sele ottiene l’IGP: Ottobre, mese di celebrazione e gusto
Il Cavolfiore della Piana del Sele ha raggiunto un traguardo significativo con l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP), un riconoscimento di prestigio conferito dall’Unione Europea per garantire la qualità e l’origine geografica di questo prezioso ortaggio. La notizia è stata annunciata in un evento celebrativo a Milano, in cui si è discusso l’importanza di questo prodotto simbolo della tradizione agricola campana.
Da inizio ottobre, il cavolfiore sarà disponibile sul mercato, rappresentando l’apice della stagione di consumo. Questo evento inaugura un nuovo capitolo per la Piana del Sele, situata nel salernitano, che si afferma come un’area d’eccellenza grazie al fondamentale lavoro dell’Organizzazione di Produttori ‘Solco Maggiore), che ha guidato l’iter di riconoscimento dell’IGP.
L’IGP è un marchio che identifica i prodotti agricoli e alimentari che presentano qualità, reputazione o altre caratteristiche legate all’origine geografica. Nel caso del cavolfiore della Piana del Sele, ciò significa che almeno una fase della produzione, trasformazione o lavorazione deve avvenire in questa specifica area geografica, garantendo così autenticità e qualità.
Un tributo a questa eccellenza è stata l’occasione dell’evento di lunedì, intitolato “Il Cavolfiore della Piana del Sele. Il valore di un importante riconoscimento europeo”. Durante l’incontro, è stato approfondito il disciplinare produttivo e le straordinarie proprietà nutrizionali di questo "supercibo", noto per le sue qualità organolettiche e per il suo impatto positivo sulla salute.
Il valore culturale e gastronomico
Antonio Vocca, responsabile generale dell’Organizzazione, ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento come un’opportunità per riflettere sulla relazione tra produzione agricola e territorio. “Abbiamo messo in luce il valore culturale e socioeconomico di questa produzione agricola”, ha affermato, evidenziando come il cavolfiore non sia solo un alimento, ma un simbolo della cultura locale.
Il docente dell’Università Federico II di Napoli, Gianluca Caruso, ha evidenziato come il riconoscimento dell’IGP non solo attesti l’eccellenza qualitativa del prodotto, ma evidenzi anche l’importanza della ricerca scientifica nel miglioramento varietale. A supporto di queste affermazioni, Paola Russo, docente dell’Università La Sapienza di Roma, ha riportato l’attenzione sulle caratteristiche organolettiche del cavolfiore, potenziate da tecnologie innovative di conservazione e trasformazione.
L’evento ha visto anche la presenza dello chef Davide Oldani, che ha rimarcato la versatilità del cavolfiore in cucina. “Questo prodotto, se trattato con cura, può raccontare una storia, un legame profondo con il territorio”, ha dichiarato Oldani, sottolineando il valore di utilizzare ingredienti con un’identità forte e riconosciuta.
Un futuro promettente
Con l’ottenimento dell’IGP, il Cavolfiore della Piana del Sele si prepara a conquistare nuovi mercati, non solo nazionali ma anche internazionali, affermandosi come ambasciatore delle eccellenze italiane in tutto il mondo. “Questo riconoscimento rappresenta l’inizio di una nuova fase”, ha concluso Vocca, confermando la volontà di espandere la presenza di questo prodotto straordinario.
Con ottobre alle porte, i consumatori possono prepararsi a gustare un cavolfiore che non è solo buono, ma anche carico di storia, tradizione e qualità, pronto a arricchire le tavole e i piatti di chef e appassionati di gastronomia.