De Laurentiis: “Il Napoli è l’ultimo baluardo contro il calcio-finanza preda dei fondi”
È tempo di riflessioni in casa Napoli, dove il presidente Aurelio De Laurentiis, festeggiando i venti anni alla guida del club, ha lanciato un appello chiaro e forte: il Napoli rappresenta un esempio di sostenibilità nel calcio moderno, sempre più in balia di investimenti speculativi e fondi finanziari. Durante la presentazione della nuova partnership commerciale con Sorgesana, De Laurentiis non ha esitato a fare un “bilancio ultrapositivo”.
“Ho dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare”, ha affermato il presidente, sottolineando come la sua esperienza nel settore dei contenuti creativi lo abbia preparato a trasformare il club con idee innovative e imprenditoriali. La sua gestione, secondo le sue parole, è stata segnata da un’assenza di debiti, un mantra che ha cercato di trasmettere anche nel contesto calcistico italiano. “Quando si dice che il calcio italiano non va da nessuna parte è anche perché nessuno vuole andare da qualche parte”, ha dichiarato, criticando la mancanza di coinvolgimento reale da parte degli imprenditori nel settore.
Un punto chiave della sua argomentazione riguarda la nuova identità del Napoli, che non è più visto come un semplice club di passaggio. “Oggi il Napoli è un punto di arrivo per campioni affermati”, ha evidenziato De Laurentiis, riferendosi agli oltre 150 milioni di euro investiti nel mercato estivo. “Se dico ripartiamo da zero significa rifondare e quindi investire”, ha aggiunto, rimarcando come questi investimenti siano alla base di un cambiamento radicale.
De Laurentiis ha anche messo in luce il modello di sostenibilità e pianificazione avviato nel 2004, chiara risposta a un sistema calcistico che, a suo avviso, è diventato sempre più dipendente dai fondi esterni. “Siamo l’unico baluardo ad un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi”, ha affermato, rivendicando la necessità di un approccio maggiormente etico e rispettoso delle regole.
In prospettiva futura, il presidente ha illustrato piani ambiziosi di riorganizzazione aziendale, stuzzicando l’attenzione verso un nuovo centro sportivo per prima squadra e giovanili, insieme a una riqualificazione dello stadio Maradona, ritenuto essenziale per fornire un’infrastruttura all’altezza. “Se non fosse possibile (acquistare lo stadio), opereremo altrove, senza polemizzare”, ha detto De Laurentiis, accennando alla volontà di garantire un impianto moderno per gli Europei.
Concludendo, il presidente ha sottolineato come “Napoli ha riconquistato un’attenzione globale anche grazie al Calcio Napoli”, sigillando la sua visione di un club che non solo compete, ma si distingue per la propria etica e sostenibilità in un calcio in continua evoluzione. La sfida per il Napoli è chiara: continuare a dimostrare che un altro modo di fare calcio è possibile.