Breton lascia la Commissione Ue e accusa Ursula von der Leyen
In un sorprendente colpo di scena all’interno della Commissione Europea, Thierry Breton, commissario europeo all’Industria e al mercato interno, ha annunciato la sua decisione di dimettersi dal suo incarico. La notizia, che ha fatto rapidamente il giro dei social media, è stata accompagnata da gravi accuse nei confronti della presidente Ursula von der Leyen.
Nel suo post, Breton ha rivelato di essere stato invitato da Von der Leyen a ritirare la sua candidatura per il nuovo esecutivo Ue, a favore di un altro candidato, “per motivi personali”. Questa manovra sarebbe stata presentata come un compromesso politico, in cambio di un portafoglio “presumibilmente più influente” per la Francia, come affermato dallo stesso Breton.
La lettera di dimissioni, pubblicata da Breton nei suoi social, evidenzia un grave deterioramento delle relazioni tra il commissario e la presidente della Commissione. Breton accusa Von der Leyen di non aver mai discusso con lui le sue motivazioni, lasciando trapelare un clima di sfiducia e malcontento nel governo europeo.
La situazione si complica ulteriormente considerando che Breton era stato designato dal presidente francese Emmanuel Macron, il che rende la questione ancora più delicata sul piano politico fra le istituzioni europee e il governo francese. Le dimissioni di Breton potrebbero avere ripercussioni significative sulla futura composizione della Commissione, nonché sulle relazioni tra gli Stati membri dell’Unione Europea.
Con questa uscita, il commissario mostra un atto di ribellione che potrebbe influenzare il dibattito sulle politiche industriali europee, specialmente in un momento in cui l’Unione si trova ad affrontare sfide cruciali legate all’economia e alla sostenibilità. Resta da vedere come reagirà Von der Leyen e quali saranno le conseguenze per la Commissione Ue nella sua interezza.