Guardie giurate sugli autobus di Trieste: la risposta a un’emergenza di sicurezza
Trieste si prepara a rafforzare la sicurezza sui mezzi pubblici con l’introduzione di guardie giurate armate, una misura che prende ispirazione da iniziative simili adottate recentemente a Udine. Questa decisione è stata svelata in un comunicato stampa, a seguito di un’aggressione avvenuta di recente ai danni di due controllori da parte di un passeggero violento. Lo ha confermato Maurizio Marzi, presidente di Trieste Trasporti, evidenziando la necessità di garantire maggiore protezione a dipendenti e cittadini.
Il progetto, finanziato dalla Regione con 21mila euro, è stato reso possibile grazie a un emendamento alla finanziaria regionale, fortemente sostenuto da figure politiche come Antonio Calligaris della Lega e Nicole Matteoni di Fratelli d’Italia. Le autorità pubbliche, rappresentate dagli assessori alla sicurezza del Comune e della Regione, hanno presentato la misura come un’integrazione necessaria per far fronte a una crescente inquietudine relativa alla sicurezza.
“Le guardie giurate armate rappresentano solo un tassello del ‘puzzle’”, ha dichiarato Caterina De Gavardo, assessore comunale, che ha sottolineato come questa non sia l’unica iniziativa in corso, ma parte di un programma più ampio che include ordinanze antiviolenza in aree critiche della città.
Il modello di Trieste segue l’esempio di Udine, dove le guardie giurate sono state introdotte per affrontare episodi di teppismo. La società di vigilanza privata, Vedetta 2 Mondialpol, provvederà a fornire personale addestrato composto da due squadre, operanti almeno cinque giorni a settimana, per un totale di 7 ore e 15 minuti al giorno. Questi agenti avranno il compito di monitorare le linee e le fermate più a rischio, come le numerate 1, 10, 20 e 21, avendo la responsabilità di intervenire in caso di reato.
Massimiliano Magon, responsabile della filiale di Vedetta 2 Mondialpol, ha chiarito che gli agenti sono formati per gestire situazioni critiche con cui potrebbero trovarsi a che fare. “Quando vediamo un reato, come ogni cittadino, dobbiamo intervenire”, ha affermato, spiegando come il loro compito sia di agire di concerto con le forze dell’ordine, in attesa dell’arrivo della polizia.
Infine, la flessibilità del servizio sarà fondamentale: sarà possibile riposizionare le pattuglie su altre linee o in fasce orarie particolari, incluse le ore notturne, in caso di necessità. Questa strategia combina la presenza visibile di personale in divisa con una prontezza operativa per garantire un ambiente più sicuro per tutti gli utenti del trasporto pubblico triestino.